Rassegna stampa

Azzurri, sprint per l’Europa

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 03-09-2015 - Ore 07:32

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Azzurri, sprint per l’Europa

CORRIERE DELLA SERA - BOCCI - La seconda stagione azzurra di Antonio Conte comincia dentro uno stadio che non lo ha mai amato. A Firenze il c.t. è stato preso di mira senza pietà sin dai tempi in cui era capitano della Juventus e l’aria non è mai cambiata, neppure quando è diventato l’allenatore della Nazionale. Vedremo se stasera, in occasione di Italia-Malta, sarà diverso. In fondo c’è sempre una prima volta e il popolo azzurro è molto diverso dagli abituali frequentatori delle curve. 
Peraltro la città ha risposto male, gelida e indifferente, anche se è annunciata la presenza del premier Renzi in compagnia del collega maltese: la prevendita procede a ritmo fiacco (9.500 biglietti venduti) e, pur tenendo conto degli «omaggio», è difficile immaginare che al Franchi ci saranno più di quindicimila spettatori. L’esatto contrario di un anno fa, Italia-Olanda a Bari, esordio di Conte, accompagnato da quasi cinquantamila persone. 
Il c.t. non guarda al passato e non è preoccupato per gli eventuali insulti. Chiede partecipazione «come la chiedo in ogni città perché la Nazionale è la squadra di tutti», ma soprattutto è concentrato sulla partita, che ha preparato con il consueto puntiglio alternando il lavoro tattico sul campo a lunghe sedute video. Conte vuole vincere per cancellare un’astinenza che dura da novembre scorso contro l’Albania, per avvicinarsi all’Europeo, per tentare di dare l’assalto al primo posto del girone nelle mani della Croazia. 
Mettere sotto la debole Nazionale di Malta è quasi scontato, considerando che in Europa soltanto Andorra e San Marino hanno una classifica peggiore. Ma l’allenatore azzurro non si fida «perché i nostri avversari si difenderanno con otto uomini sotto la linea della palla e non cambieranno atteggiamento neppure dopo aver subìto un gol. Non aspettatevi una goleada. Conta solo vincere». 
Magari giocando bene. Si cercano conferme sul 4-3-3 e sulla strana coppia Pirlo-Verratti. Il vecchio e il bambino, tredici anni di differenza, per la prima volta uno a fianco dell’altro. L’americano guiderà il centrocampo, l’«italien» dovrà mostrare la sua abilità nel verticalizzare da interno. «Andrea è un esempio e guardandolo si impara», dice il talentino del Paris Saint Germain. Conte elogia Pirlo: «Finché avrà entusiasmo lo chiamerò sempre» e al tempo stesso promuove Verratti: «Marco è nato trequartista e a Pescara ha giocato davanti alla difesa. La verità sta nel mezzo. Per me è una mezzala». Che deve imparare ad attaccare l’area di rigore. 
La partita è così sentita, al di là del valore dell’avversario, che il tecnico azzurro diffonde dubbi sulla formazione: «uno per reparto» e non ufficializza i numeri per tenere alta la tensione anche tra chi è destinato alla tribuna. L’incertezza in realtà sembra limitata al terzino sinistro tra Pasqual, che al Franchi sarebbe di casa e Criscito. Bertolacci dovrebbe averla spuntata su Soriano e Candreva su Vazquez. Il blocco Juventus ridotto al minimo, tre titolari appena anche se del calibro di Buffon, Bonucci e Chiellini, è un ulteriore motivo di inquietudine. In attacco si spera nei gol di Eder, 5 reti nelle ultime 3 uscite con la Samp, uno solo in azzurro. Potrebbe essere lui a riscaldare lo stadio. Buffon chiama a raccolta i tifosi: «Per portare avanti progetti ambiziosi c’è bisogno di noi prim’ attori, ma anche del sostegno del nostro popolo». 
Conte saluta con una battuta: «Se lo stadio fosse semi vuoto per il mio passato bianconero, non vorrei che la Federazione mi chiedesse i danni». Invece il presidente Tavecchio punta a rinnovargli il contratto. 

Fonte: CORRIERE DELLA SERA - BOCCI

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