Rassegna stampa

Benatia, il marziano che segna e sogna

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 23-12-2013 - Ore 08:08

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Benatia, il marziano che segna e sogna

E, adesso, c’è chi comincia davvero a pensare che a Roma sia sceso un marziano. Uno che segna come un bravo attaccante e che non fa segnare come un eccellente difensore. Mehdi Benatia, quattro gol in giallorosso dopo la doppietta di ieri al Catania, rappresenta una delle note più belle della squadra giallorossa. Non v’è dubbio che l’ex udinese, miglior marcatore di Rudi Garcia, abbia sorpreso anche il più incallito degli ottimisti: nessuno, in avvio di stagione, pensava che potesse essere così bravo, che il suo contributo alla causa diventasse via via sempre più corposo. Contro il Catania è riuscito a segnare per la prima volta sotto la Sud e non ha resistito alla tentazione di scaricare la sua “mitraglia” nel cuore dei tifosi, che hanno apprezzato moltissimo. Due reti di testa, diverse ma entrambe spettacolari. Ciliegine sulla torta di un’impeccabile prestazione sul piano difensivo, impreziosita pure dalla fascia di capitano ereditata nel finale da Francesco Totti.

L’IMBATTIBILITÀ
E così sono arrivate a 24 di fila le partite della sua imbattibilità (26 considerate le sue squadre, Udinese e Roma). Un bottino d’oro. Nonostante le quattro punte, la Roma contro il Catania non ha sofferto. «Garcia ha voluto provare questa tattica: è stata positiva perché abbiamo vinto, ma non abbiamo fatto un buon primo tempo. Sul ritmo della partita potevamo fare di più e il mister ha avuto una grande personalità mettendo tutte le carte offensive che avevamo. Complessivamente è una bella vittoria. Io capocannoniere? Mi fa piacere perché sono stati due gol che hanno fatto vincere la partita. Abbiamo lavorato molto perché avevo sbagliato alcune occasioni contro la Fiorentina e il Cagliari», il suo virgolettato. Impossibile non parlare della sfida alla Juve. «Per ora voglio pensare alla mia famiglia, abbiamo fatto tanti sforzi e abbiamo un riposo meritato. A Torino sarà una battaglia. La Juve è una grande squadra ma il 5 sarà difficile anche per loro».

Fonte: Il Messaggero

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