Rassegna stampa

Bradley, quando l’operaio si trasforma in architetto

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 28-10-2013 - Ore 07:45

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Bradley, quando l’operaio si trasforma in architetto

Michael Bradley, the man of the match. L’uomo che non ti aspetti. Quello che entra per tamponare e lo scopri fine dicitore. Lo statunitense è l’emblema di questa Roma da primato, un po’ architetto e un po’ operaia. Dove c’è spazio per Pjanic e Totti,per Marquinho e Bradley, dove tutti sanno andare in gol, anche i meno avvezzi, vedi proprio l’americano che lo scorso anno ha fatto centro una sola volta, in Roma-Atalanta (7 ottobre 2012), la famosa partita della doppia panchina di Osvaldo e De Rossi. C’era Zeman, sembra passata una vita. Nove  sono le vittorie e dieci i bomber della Roma andati in gol fino a questo momento:Benatia, Balzaretti, Pjanic, De Rossi, Strootman, Florenzi, Totti, Gervinho, Ljajic e, appunto, Bradley (più l’autogol di Cacciatore su tiro diMaiconinRoma-Verona,seconda di campionato). E in gol va proprio uno che mancava dal 1 settembre scorso,quandoha giocato solo diciannove minuti di Roma-Verona. Da quel momento,due mesi alle prese con una lesione alla caviglia, rimediata durante la sfida tra la Costa Rica e gli States. Un rientro col botto.

«GRAZIE KEVIN» Bradley non vuole passare da eroe. Prima di tutto conta il gruppo. «Con undici solisti non vinci nulla. Il campionato dura trentotto partite, ci saranno momenti difficili e sappiamo di dover dare tutto in campo», il pensiero di Bradley. Unoentra edàtutto, senza sentirsi ultima ruota del carro.«Quando sei professionista devi sempre stare concentrato, anche quando le cose non vanno bene. Anche quando ero infortunato cercavo di essere vicino alla squadra, che mi ha aiutato molto. Questo è un gruppo unito». Il rientro in campo è da sogno, il gol è bello e decisivo. «Era arrivato il momento di andare avanti e Strootmanmi ha servito una gran palla. Garcia mi ha chiesto di aiutare la difesa e di accompagnare la manovra offensiva. Mi sono fatto trovare pronto, è andata bene. La vittoria è fondamentale per andare avanti convinti verso l’obiettivo. Ma adesso non pensiamoci troppo,c’è il Chievo da battere. Non parliamo di scudetto, è presto. Questa è una squadra che ha grande determinazione e voglia. L’anno scorso non è andata come volevamo, adesso sta funzionando tutto a meraviglia, siamo concentrati e vogliamo continuare così. Il segreto della difesa? Il solo gol subìto è un dato confortante, fa piacere se siamo la migliore del campionato ma stiamo lavorando ogni giorno per migliorarci e non guardiamo troppo le statistiche».

Fonte: Il Messaggero - Angeloni

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