Rassegna stampa

Cerveteri, Daniele non ce l’ha fatta

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 08-10-2015 - Ore 07:46

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Cerveteri, Daniele non ce l’ha fatta

IL MESSAGGERO - ROSSI - «Se avesse potuto scegliere avrebbe dato il suo consenso». Cinzia e Gianni, i genitori di Daniele Bruni, sono sconvolti. Eppure con gli occhi lucidi annunciano che il loro ragazzo donerà i suoi organi per salvare altre vite. Un ultimo gesto d'amore. Di coraggio. Ne aveva da vendere il portiere del Cerveteri, dentro e fuori dal campo. «Mi raccomando numero 1, ora continua a parare anche da lassù» scrive l'amico Andrea. Sono migliaia e migliaia a rivolgere messaggi a Daniele, il calciatore del Cerveteri che ieri si è spento dopo aver lottato per quasi 48 ore nel reparto di terapia intensiva del Policlinico Gemelli. Affranti dal dolore i familiari, la fidanzata Valeria, i compagni di squadra, i tifosi che sono stati in apprensione per quel ragazzo di 28 anni di Ladispoli che lunedì, alle 16,40, è stato travolto davanti allo stadio "Galli" da un furgone guidato da un romeno ubriaco. Daniele giocava sin da piccolo a pallone. Una passione tramandata dal papà Gianni, uno scopritore di talenti: è stato l'artefice del salto nei professionisti di Marco Storari, ex portiere della Juve. Al figlio ha trasmesso l'amore per il calcio. I suoi compagni al Cerveteri lo chiamavano «Il Toro». Non mollava mai. Il giorno della sciagura si era recato allo stadio per parlare con la società dopo una partita andata storta. Alternava lo sport con i sogni professionali. Aveva due lauree: una in scienze motorie, l'altra in osteopatia ed ora frequentava i corsi di posturologia. 
COMMOZIONEIn centinaia hanno giocato con Daniele. «Un grande portiere e un ragazzo speciale, a casa ho i ritagli di giornale della finale vinta insieme» scrive Tiziano Broccati. «Ciao Daniele, adesso vola con le tue parate tra gli angeli» dice Cesidio Oddi, il preparatore dei portieri del Cerveteri Calcio, club di Promozione in cui militava Bruni. La dinamica dell’incidente è al vaglio della polizia locale. Dalla ricostruzione pare non ci siano dubbi che il portiere avesse parcheggiato la sua Ford Fiesta e fosse appena sceso dall'auto quando il camioncino adibito al trasporto della legna lo ha centrato. Il conducente del mezzo, un romeno di 56 anni, è risultato positivo all'alcoltest. La sua posizione si aggrava: si dovrà difendere dall'accusa di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. «Era ubriaco ma è stato denunciato a piede libero - si sfoga Andrea Rocchi, il cognato della vittima - ci vuole la certezza della pena e soprattutto bisogna dare gli strumenti alle forze dell'ordine per poter lavorare». Cordoglio dalla Lega Nazionale Dilettanti. Nessuna data ancora per i funerali. 

Fonte: IL MESSAGGERO - ROSSI

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