Rassegna stampa

Dalle «tangenti tv» ai Mondiali comprati Tutto il marcio Fifa ha radici profonde

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-12-2015 - Ore 06:50

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Dalle «tangenti tv» ai Mondiali comprati Tutto il marcio Fifa ha radici profonde

GAZZETTA DELLO SPORT - LICARI - Non è vero che tutto è cominciato adesso. Con gli arresti spettacolari al Congresso di maggio. Con l’Fbi che entra all’alba nell’hotel sul lago di Zurigo, come in un telefilm americano, e avvisa gli accusati che «ogni cosa che dice può essere usata contro di lei». Con le indagini dell’implacabile ministro della giustizia Usa, Loretta Lynch. Significherebbe dimenticare tutto lo sporco che c’è dietro. Quintali di sporco. La deriva della Fifa e dei suoi dirigenti corrotti – non tutti, ma tanti, e gli altri che hanno fatto finta di non sapere –, i soldi finiti nelle tasche di presidenti e politici. L’idea di vivere al di sopra della legge. Forse è finita. 
LO SCANDALO ISL Viene tutto da lontano. Il primo grande scandalo è il fallimento dell’Isl che sembrava dovesse distruggere il presidentissimo, scampato poi alla bufera. L’Isl è l’agenzia di marketing che negli anni 90 compra i diritti tv dalla Fifa per rivenderli. Si sa che «ungeva» le mani dei dirigenti ma, come scopre ora l’Fbi, i pagamenti erano fatti ai piani altissimi. Coinvolgevano l’allora presidente Havelange (dimessosi dalla Fifa per evitare la cacciata) e l’ex genero Teixeira (fuggito a Miami). Un crac da 300 milioni per le troppe tangenti pagate. Un crollo che ha messo in pericolo le casse di Zurigo e Blatter stesso, accusato di sfruttare il sistema dal dossier dell’ex segretario Zen Ruffinen. Ma il «boss» ne esce pulito nei tribunali, se non moralmente. 
QATAR E RUSSIA La seconda puntata è il voto per i Mondiali 2018 e 2022 (svolto a Zurigo a fine 2010). Una farsa. Regali, membri dell’Esecutivo sospesi perché beccati a chiedere soldi per il voto, principi inglesi e sceicchi asiatici in lotta. Vincono Russia e Qatar che però hanno dossier deboli. Usa k.o. e Obama è una furia. Finisce con due terzi dei votanti sotto inchiesta, sospetti e prove di corruzione diffusa (anche chi ha perso offriva qualcosa), l’immagine di un calcio marcio. E l’impressione, nessuno ce lo toglierà dalla testa, che gli Usa, furibondi per aver perso il 2022, si siano messi al lavoro come in un film. Per vendicarsi. Se in questo modo ripuliranno il calcio, ben vengano anche i marines. 
BIN HAMMAM Le indagini cominciano sul serio e non finiscono più perché intanto Bin Hammam, qatariota, ex alleato, si candida «contro» Blatter e sta per vincere: gli ha strappato la maggioranza a forza di tangenti. Guarda caso spunta il dossier che lo inchioda, le tangenti ai presidenti che devono votarlo, il suo ruolo non chiaro per Qatar 2022 che dovrà giocarsi d’inverno per il troppo caldo. Il comitato etico squalifica Bin Hammam, Blatter rivince. Platini e l’Europa lo votano come Montanelli la Dc: schifati . 
IL RAPPORTO GARCIA La Fifa traballa: Blatter s’inventa il comitato etico e incarica l’ex pm statunitense Michael Garcia di un’indagine indipendente. Garcia scava, indaga, scopre. Intanto alcuni grandi accusati, su tutti l’americano Chuck Blazer, parlano e fanno la «spia». Anche Jack Warner, padre padrone del Nordamerica, è out. Solo che il «rapporto» Garcia viene secretato dallo stesso comitato etico per motivi di privacy. Uno scandalo: Garcia era arrivato lontano. 
IL CONGRESSO DEGLI ARRESTI Ancora tempo di elezioni, maggio 2015. La Fifa è a pezzi. Blatter vince per la quinta volta, 133-73, contro il principe giordano Ali sostenuto da Platini che è diventato un rivale. Ma le indagini su Russia e Qatar sono una valanga incontrollabile: nel corso degli anni il comitato etico ha sospeso dirigenti e la Fifa li ha radiati. L’Fbi e la giustizia svizzera collaborano: scattano gli arresti-show in contemporanea al voto. Rivelazioni al New York Times, una morsa giudiziario-giornalistica che stritola il presidente. Appena eletto, Blatter rimette il mandato e, temendo l’arresto, non lascia più Zurigo per andare in paesi dove potrebbe essere estradato negli Usa [...]

Fonte: GAZZETTA DELLO SPORT - LICARI

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