Rassegna stampa

Dallo scippo di Kessie alle divergenze in Lega. Dietro alla rivalità c’è la corsa per la Champions

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 29-07-2017 - Ore 08:32

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Dallo scippo di Kessie alle divergenze in Lega. Dietro alla rivalità c’è la corsa per la Champions

LA GAZZETTA DELLO SPORT - LAUDISA - Frenesie da Champions. E una rivalità ormai esplicita. In una partita in cui (in prospettiva campionato), tra cinque litiganti, uno resterà forzatamente a terra nella corsa ai quattro posti per la massima competizione Europea. Juventus, Napoli e Roma sono le big di oggi, ma le ritrovate ambizioni di Inter e Milan mettono in discussione le attuali gerarchie. E la Roma ha ben capito che aria tira. Soprattutto con i rossoneri in questi mesi non sono mancate le contrapposizioni.

LO SCIPPO – Prendiamo il caso Kessie. A gennaio la Roma aveva confezionato l’accordo con l’Atalanta, ipotizzando l’acquisto per 28 milioni di euro e un ingaggio per il giocatore da 1,2 milioni netti a stagione. Quando a maggio Max Mirabelli si è presentato dai Percassi e ha pareggiato l’offerta romanista per il cartellino ma alzando a 2 milioni e passa quella per Franck, il vento è cambiato in fretta e il nuovo Milan ha beffato i rivali giallorossi. Guarda caso, adesso il proprietario del club romanista punta l’indice sia sulle spese per i cartellini, ma soprattutto sulla politica generosa alla voce stipendi della società di via Aldo Rossi. In quei frangenti la dirigenza milanista ha tentato poi di rompere le uova nel paniere a Monchi anche per il riscatto di Lorenzo Pellegrini, ma ha mollato la presa. Tuttavia l’aria è rimasta frizzantina, se si considera che nei giorni scorsi si è sussurrato di un interesse rossonero anche per il franco-algerino Mahrez. Solo schermaglie di mercato? In effetti capitano spesso incroci di questo genere, ma questa evidentemente è una storia un po’ più complicata.

POLITICA – In contemporanea in Lega si è materializzata un’altra contrapposizione altrettanto significativa. Durante la gestione Pallotta, il Milan targato Adriano Galliani ha sempre avuto rapporti di buon vicinato con i giallorossi, a dispetto dell’evidente feeling tra il manager berlusconiano e il presidente laziale Claudio Lotito. Dal 14 aprile in poi (giorno del closing rossonero), però, l’asse nato tra il neo-a.d. Marco Fassone e il numero uno biancoceleste è parso ai più fin troppo esplicito. Nelle roventi settimane che hanno preceduto l’accordo in via Rosellini sul nuovo Statuto, il Milan di Mister Li ha preso decisamente le parti dell’ala oltranzista (al contrario delle altre grandi) che ha spinto per una soluzione meno favorevole agli apporti esterni. In prima battuta l’a.d. giallorosso Umberto Gandini e il d.g. Mauro Baldissoni hanno evitato frizioni dirette con Fassone, ma è evidente che hanno visioni differenti. E non solo sul futuro politico del calcio italiano. È fatale prevedere nuovi dispetti tra Milan e Roma. La posta in gioco è troppo alta.

Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT-LAUDISA

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