Dopo il no della questura tifosi a Trigoria
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - E' impressionante e, per certi versi, inspiegabile, quanto l’affetto di molti romanisti per Iturbe sia inversamente proporzionale alle sue prestazioni: come una specie di figlioccio in difficoltà da coccolare, perché, in fondo, in campo ci mette sempre impegno e cuore. E così, la possibilità che l’attaccante ex Verona possa giocare il derby da titolare non sembra spaventare più di tanto, perché la sfida con la Lazio a volte è stata decisa da protagonisti che poco altro hanno poi fatto con la maglia giallorossa addosso. Uno di questi, tra l’altro, è già Iturbe, che, insieme a Yanga Mbiwa, decise la stracittadina di due anni fa, quella che regalò alla Roma il secondo posto e, quindi, l’accesso diretto alla Champions. Spalletti è alle prese con i grattacapi legati all’infortunio di Salah (venti i giorni di stop previsti per la lesione alla caviglia dell’egiziano, che proverà però ad accelerare i tempi per esserci contro la Juventus) e alle ancora non ottime condizioni di El Shaarawy. Una delle possibilità è quindi legata alla presenza nella formazione titolare proprio di Iturbe, in un attacco con Perotti e Dzeko. Questa opzione si contende però la realizzabilità con una squadra schierata con il 3- 5- 2, che vedrebbe un attaccante in meno e l’inserimento di un difensore in più (Ruediger, Manolas e Fazio insieme, con Peres e Juan Jesus esterni). «Dobbiamo soltanto crederci e fare sempre meglio, perché abbiamo la possibilità di avvicinare la capolista» il pensiero di Nainggolan, a Sky, sul trittico di partite decisive che attende la Roma (Lazio, Milan, Juventus). «Dite che la Lazio è più in forma? Ma stanno sempre sotto – continua Radja – in questo momento parlano i punti che ci sono in classifica. Sta facendo un buon campionato, come noi. Penso che la squadra gioca bene, dobbiamo stare attenti, ma possiamo vincere».
Fonte: LA REPUBBLICA-FERRAZZA