Dzeko torna super-sub. E la Roma si interroga
GAZZETTA DELLO SPORT - STOPPINI – Super-sub e bomber, confuso e felice. Togliete tutto a Edin Dzeko, ma non il campo. «Chiamatemi come volete, ma non accetterò mai di essere definito un super-sub. Non è un ruolo che mi piace». In Inghilterra, ai tempi del City, volevano fargli un complimento, si ritrovarono davanti una risposta che più acida non si può. Il punto è che la maledizione continua. Super-sub sta diventando di moda pure qui. Luciano Spalletti come Roberto Mancini, la Roma come il Manchester City, i numeri che sconfortano: quattro volte fuori dai titolari nelle ultime cinque partite, cinque delle ultime otto. Non s’offenda, Dzeko. Ma ci sono altri numeri che coccolano la tesi del super-sub. Perché il rendimento del bosniaco con Spalletti è cresciuto. Perché nelle stesse ultime otto gare il bosniaco ha segnato 5 reti, quasi il doppio di quelle che aveva messo su in un girone e mezzo.
DECIDE SPALLETTI – Che un dubbio ci sia, però, legato al futuro di Dzeko a Roma è fuori discussione. «Voglio restare», ha detto il centravanti. Bisogna capire cosà vuole la Roma, a fronte delle offerte del West Ham e di alcuni club cinesi. E cosa vuole Spalletti, il vero garante del mercato che verrà. Decide l’allenatore più che mai. Decide ancor di più in questa fase, perché Walter Sabatini è un d.s. dimissionario che fa capire di non voler cambiare idea. E James Pallotta è un presidente che prima o dopo — ammesso che non lo stia già facendo — dovrà far partire un giro di consultazioni per il successore. Il trait d’union tra passato e futuro sarà allora Spalletti. Tra le decisioni già prese e quelle da prendere avrà ancora più peso l’allenatore. Abbastanza per valutare pure se Dzeko sarà il centravanti della Roma che verrà. Se davvero può bastare un super-sub o da queste parti, per attaccare lo scudetto, non serva più un supereroe.
Fonte: GAZZETTA DELLO SPORT - STOPPINI