Rassegna stampa

Ecco i campioni della pace

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-10-2016 - Ore 07:06

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Ecco i campioni della pace

LA GAZZETTA DELLO SPORT – CALABRESI – ZUCCHELLI - È il ritorno dei campioni d’Italia: per la Roma, Cafu e Aldair, oltre naturalmente a Francesco Totti, per la Lazio Sergio Conceiçao. Il portoghese vinse il titolo nel 2000 in biancoceleste, l’anno successivo toccò ai due brasiliani giallorossi, e sono gli ultimi grandi trionfi per la città di Roma. Sarà per questo che ancora oggi, nel grande hotel che li ospita prima della Partita della Pace di stasera, vengono fermati per foto e autografi come se giocassero ancora? «Mi chiamano sempre “Pendolino” quando vengo qui», racconta Cafu, sorridente. Così come sorridente è Conceiçao quando, con candore, ammette: «Inzaghi è bravissimo, anche a me piacerebbe allenare la Lazio un giorno».

ESIBIZIONE - Stasera faranno su e giù per il campo, tutti ci tengono a fare bella figura e a vincere e sarà notte di festa, con uno stadio senza steward e con la sicurezza affidata al Csi, perché si tratta di esibizione e non evento sportivo. Solidarietà al primo posto, calcio pure, e allora l’occasione è buona per parlare di quello che sono oggi Roma e Lazio. Inizia Cafu: «Spero che la Roma possa arrivare il più in alto possibile, anche se penso che Sarri abbia ragione a dire che la Juventus è di un altro pianeta».

NESSUN TAPPO - Di un altro pianeta sembra essere anche Francesco Totti, che Sabatini qualche giorno fa ha definito un tappo che frenerebbe la crescita dei giovani. Cafu sorride: «È il più esperto, il campione, il leader, non credo sia un tappo: se il fuoriclasse è lui, bisogna parlarne come un esempio, proprio perché ha 40 anni». Tra i giovani che dovrebbero prendere esempio da lui c’è Gerson: «Dategli tempo. Bruno Peres? È bravo, ma adesso lo deve dimostrare in una squadra di punta, mentre Alisson è bravo, arriva da un club importante».

IL RUOLO DI JUAN JESUS - Di Juan Jesus ha parlato invece Pluto Aldair, che è stato categorico: «L’ho visto giocare a sinistra, ma credo che debba essere impiegato al centro. Deve migliorare lui e deve migliorare anche la Roma, che non sta facendo delle grandi partite». E la prossima a Napoli sarà più complicata: «La sosta credo sia stata utile, Spalletti, che sta gestendo benissimo Totti, ha avuto tempo per lavorare. Secondo me, sul piano del gioco, il Napoli è l’anti Juve, ma vedremo come si comporterà senza Milik».

FORZA SIMONE - Oggi Aldair riabbraccerà Totti El Shaarawy, Nainggolan e gli argentini, mentre in mattinata Immobile e Felipe Anderson andranno a far visita a tutti i campioni del passato. Tra loro Sergio Conceiçao: «Sono qui con il cuore, perché quello che è successo ad Amatrice ha colpito tutto il mondo. Poi con la Lazio ho vinto, per me è ancora più speciale tornare a Roma». E ritrovare il suo vecchio amico Inzaghi: «Sono contento che Simone sia l’allenatore della Lazio. C’è qualche giocatore interessante, come Immobile, Anderson, che però non è bravo quanto me (e ride, ndr) e Keita. I calciatori per essere competitivi ci sono, anche se vincere è un po’ più difficile». L’importante è non avere rimpianti, anche se qualcuno Conceiçao ce l’ha: «Il primo anno, quando perdemmo lo scudetto fu veramente triste. Ma anche il quarto di Champions perso contro il Valencia è stato duro».

Fonte: La Gazzetta dello Sport - Calabresi - Zucchelli

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