Rassegna stampa

Ecco Keita: il preferito di Guardiola tutto pallone, religione e figli

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 05-06-2014 - Ore 08:05

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Ecco Keita: il preferito di Guardiola tutto pallone, religione e figli

«Keita è una di quelle persone che danno dignità al mestiere di allenatore». Questo pensava Pep Guardiola del maliano che oggi sbarca in Italia per firmare il contratto con la Roma: un anno con opzione per il secondo a circa un milione di euro (più bonus facili). «Non ho ancora firmato con nessuno, ma ho contatti molto avanzati», è stato il suo tweet di ieri. Ed infatti firmerà oggi. Una toccata e fuga, solo qualche ora, visto che le visite mediche le ha già fatte la scorsa settimana.

BAMBOLINA PREFERITA  Keita fu il primo acquisto dell’incredibile era Guardiola, che nel 2008 appena promosso dal Barça B a quello vero non ebbe dubbi nel far spendere al club 14 milioni di euro per l’africano che il Siviglia aveva pagato la metà solo l’anno prima. Keita non fu mai un titolare fisso per Pep, però fu sempre il suo dodicesimo uomo, buono per tutte le occasioni e quasi tutti i ruoli. «Keita e Mascherano sono due delle mie bamboline preferite, vedete di non toccarmeli» disse una volta Guardiola in sala stampa. E quando se ne andò nel 2012 Pep nella conferenza stampa di addio disse che incontrare Keita era stata «una delle cose migliori che gli erano capitate» nel suo quadriennio. Ai più sembrò esagerato, ma Guardiola non aveva ragioni per mentire né obblighi per dover dire una cosa del genere. Se ne andò anche Seydou: dopo i 4 anni e i 14 trofei su 19 disponibili vinti col super Barça scelse i soldi cinesi del Dalian Aerbin. Senza nascondersi: «Giochiamo per guadagnare» disse, accettando un contratto che alcuni arrivarono a quantificare in 12 milioni di euro all’anno. In ogni caso, soldi veri. «A me in Cina è andata benissimo, alla mia famiglia no però. Non sapevano cosa fare, la cultura lì è troppo diversa». E Seydou non è tipo da compromessi: «Io non bevo caffè, non fumo e non tocco l’alcol. La mia religione me lo impedisce. Prego cinque volte al giorno, mi alleno, poi il mio mestiere è solo quello di riposare e di pensare alle mie due bambine prima e dopo la scuola. Non devo fare altro» ha detto al Pais. Serio Seydou, e non è una posa.

STELLA MONDIALE  Cresciuto a Bamako tra interminabili partite sulla terra delle polverose strade della capitale del Mali, circondato da 11 fratelli e una madre presto vedova, Seydou è entrato nella scuola calcio dello zio e da li è volato in Francia. Mica uno qualsiasi lo zio Salif Keita: primo pallone d’Oro africano (1970), uno dei primi africani capaci d’imporsi in Europa (Scarpa d’argento nel 1971, 42 gol col Saint Etienne) e poi di monetizzare nella Nasl americana. Nel 1999 nel Mondiale Under 20 nigeriano vinto dalla Spagna di Xavi e Casillas, Seydou fu eletto miglior giocatore del torneo. Non mancavano giovani interessanti: Ronaldinho, Cambiasso, Forlan, Santa Cruz, Simao, Duff, Ono, Rafa Marquez… Il Mali arrivò terzo grazie a un suo gol nella finalina con l’Uruguay: Keita era la guida, il numero 10 di una squadra nel complesso modesta. L’Europa poi gli ha cambiato posizione, arretrando il suo raggio d’azione, ma non gli ha tolto le naturali qualità di leader. La Roma prende un giocatore non più giovane ma integro e professionalmente ineccepibile. Lo ha dimostrato in primavera: tornato in Spagna, ha contribuito alla cavalcata europea del Valencia, fino ad un minuto dalla finale. In tutto 13 partite, 11 da titolare, un gol precoce, un’espulsione, un infortunio non grave, rendimento sempre positivo.

VICINO ANCHE UCAN E se Keita garantirà corsa, raddoppi e sostanza, Salih Uçan potrà aumentare il talento e la fantasia del centrocampo della Roma. Dopo la firma del maliano, il d.s. Sabatini (che tiene sempre d’occhio Muriel per l’attacco) si tufferà alla caccia della firma del giovane talento turco, con cui ha già un accordo. Manca quello definitivo con il Fenerbahçe, ma ieri sono stati fatti importanti passi avanti, trovano un accordo a circa dieci milioni di euro.L’ultimo ostacolo sono le modalità di pagamento: per i turchi due tranche (5+5) pagabili in sei mesi, per la Roma tre (3,5+3,5+3) in tre anni. In attesa di smaltire la matassa, la Roma oggi inizia a godersi Keita. Il preferito di Guardiola…

Fonte: gasport (A.Pugliese/F.M.Ricci)

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