Rassegna stampa

Florenzi, il valore (aggiunto) della maglia

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 04-05-2015 - Ore 09:39

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Florenzi, il valore (aggiunto) della maglia

La Stampa (G.Garanzini) - Il resto del campionato che prova a non arrendersi allo strapotere della Juventus, in prospettiva si capisce, e chissà quanto lontana, potrebbe avere la faccia pulita e la falcata inesauribile di Alessandro Florenzi. Che ha l'umiltà del ragazzo-spazzola, se è vero che anche ieri con il Genoa, e non era certo la prima volta, si è adattato a cambiare tre volte di ruolo: ma anche la personalità del trascinatore, e tutte le altre carte in regola per succedere a Totti come 'core de Roma'.

Il gol di ieri ha tutta l'aria di un manifesto di candidatura. Roma assediata dal forcing finale genoano, lui che vince un contrasto a trenta metri dalla propria porta, dunque a ottanta da quella avversaria, e dà gas al motore. Era una palla da portare lontano, visto che mancavano pochi secondi, ed era probabilmente quello lo spirito con cui si è lanciato: ma gli avversari arrancavano, l'area si stava avvicinando e al-lora tanto valeva provarci come quell'altra volta, poco più di un anno fa, che, segnato il gol, si era poi arrampicato in tribuna per abbracciare la nonna. Non la velina d'ordinanza. La nonna, che stavolta allo stadio non c'era sennò garantito che l'avrebbe rifatto.

Oh, intendiamoci. Il ragazzo-spazzola è fior di giocatore. E se lo scorso anno Garcia lo aveva colpevolmente un po' sottovalutato, adesso una ma-glia per lui la trova sempre. E da qualche tempo in qua gli affida anche punizioni e calci d'angoli, perché la sua battuta è secca, tesa, affilata. Ma il valore aggiunto è che è nato e cresciuto lì, nel vivaio giallorosso, e a me nessuno toglie dalla te-sta che con tutto il rispetto per la professionalità, alla fine la goccia di sudore in più te la dà chi quella maglia l'ha indossata da bambino e con quella è cresciuto e poi diventato campione. Com'è per Marchisio alla Juve, come è stato in passato per i grandi che hanno fatto la storia del nostro calcio, da Boniperti a Maldini. Roma e Lazio hanno un sacco di ragazzi inte-ressanti cresciuti nei rispettivi settori giovanili. Da lì, anche da lì potrebbero ripartire, prima che dagli Ibarbo e dai Konko.

 

Fonte: LA STAMPA - GARANZINI

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