Rassegna stampa

Il Governo blinda Ryder, Cortina 2021 e nuovi stadi

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 29-04-2017 - Ore 11:54

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Il Governo blinda Ryder, Cortina 2021 e nuovi stadi

IL SOLE 24 ORE - BELLINAZZO - Cortina 2021 e mondiali di sci alpino. Ryder Cup e nuovi stadi. Nella manovra di primavera (il decreto legge 50/17 pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» del 24 aprile n. 95) hanno trovato posto diverse misure in ambito sportivo. Per assicurare un’efficiente organizzazione delle finali di coppa del mondo e dei mondiali di sci alpino che si terranno a Cortina d’Ampezzo, rispettivamente, nel marzo 2020 e nel febbraio 2021, viene nominato un commissario con il compito di ammodernare impianti a fune e piste. Dovranno essere predisposte le opere per riqualificare la provincia di Belluno anche nell’ottica del turismo sportivo. Il commissario dovrà redigere un piano degli interventi che acquisiscono valore di pubblica utilità e urgenza, sottoporlo a una conferenza dei servizi unificata e approvarlo con un proprio decreto subito operativo. A parte i fondi messi a disposizione dagli enti locali e dal comitato organizzatore, il Governo autorizza fino al 2021 una spesa per queste opere di 40 milioni. Per quanto riguarda la Ryder Cup di golf del 2022, dopo le polemiche degli ultimi mesi e il ritiro del provvedimento inizialmente inserito nella legge di Stabilità per il 2017, viene concessa a favore di “Ryder Cup Europe LLp” la garanzia decennale (fino al 2027) per un ammontare di 97 milioni. La garanzia attiene alla parte non coperta dai contributi statali. Nel frattempo, il comitato organizzatore ha già ottenuto un assegno da 40 milioni da Infront per la valorizzazione del golf italiano attraverso 129 eventi nell’arco di undici anni, tra cui 11 edizioni dell’Open d’Italia, 88 gare dell’Italian Pro Tour e 30 eventi del percorso Road to Roma.

Una norma ad hoc viene infine dedicata alla «costruzione di impianti sportivi». Una disposizione che non è solo funzionale alla Roma di James Pallotta alle prese con la giunta Cinque Stelle per una revisione del progetto originario. Rispetto alla legge sugli stadi del 2013 (n. 147), si dà più potere alla conferenza dei servizi regionale rispetto ai sindaci in un’ottica semplificatoria e si chiarisce che lo studio di fattibilità può ricomprendere «anche immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva, complementari e/o funzionali al finanziamento e alla fruibilità dell’impianto». Formula che sembrerebbe superare il divieto (anche se non viene cancellato formalmente) di ricorrere all’edilizia residenziale come misura compensativa contenuto nella legge del 2013 (è auspicabile un chiarimento in sede di conversione del Dl). Nello stesso studio si può contemplare anche la «demolizione e ricostruzione dell’impianto con diverse volumetria e sagoma», la sua riconversione o riutilizzazione. Si precisa poi che per gli interventi su aree pubbliche o su impianti pubblici esistenti si può contemplare «la cessione a titolo oneroso del diritto di superficie o del diritto di usufrutto dell’impianto e/o di altri immobili pubblici per il raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa». Il diritto di superficie potrà essere ceduto fino a 90 anni. Quello di usufrutto fino a 30. È prevista infine una regola anti-bancarelle. Lo studio di fattibilità può stabilire che da 5 ore prima a 3 ore dopo le gare in impianti sopra i 20mila posti entro un perimetro di 300 metri possa svolgere attività commerciali solo la società sportiva. I titolari di licenze dovranno essere indennizzati dai club.

Fonte: Il Sole 24 Ore - Bellinazzo

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