Rassegna stampa

Italia, occhi sul futuro da Morata a Perisic oggi scopre i suoi rivali

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-06-2016 - Ore 06:51

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Italia, occhi sul futuro da Morata a Perisic oggi scopre i suoi rivali

LA REPUBBLICA - SORRENTINO - Dentro un meraviglioso parallelepipedo tutto bianco, sostenuto da un migliaio di colonne che ricordano i templi greci o i pini delle Landes di Guascogna, dipende dall’occhio di chi le guarda, l’Italia conoscerà stasera l’avversaria degli ottavi di lunedì a Saint-Denis, la seconda del gruppo D: Croazia o Spagna, e in entrambi i casi si tratterebbe di gente che sa trattare la pelota con maestria. Ma c’è anche la non disprezzabile terza via. Se la Spagna vincesse e la Repubblica Ceca battesse i disastrosi turchi visti fin qui, sarebbero quasi certamente i cechi, ormai privi anche di Rosicky e senza più la scintilla del talento di un tempo ad assisterli, a incrociare gli azzurri. Se ne deduce che la prima cosa è tifare per la Spagna: perché è sempre meglio non incontrarli, i detentori e maestri del palleggio, che hanno un Morata in più e tenendo sempre il pallone non lo lasciano agli avversari e infatti non prendono mai gol, all’Europeo tengono la porta intonsa da sette partite. E perché come avversario è ancora più maneggiabile la Croazia, che pure qualcuno chiama “la piccola Spagna”, ma non difende certo così bene. Però è temibile e feroce, vive sulle lune e sull’imprevedibilità dei suoi assi, alcuni ben conosciuti come gli interisti Brozovic e Perisic, o come Kalinic che stasera potrebbe rilevare Mandzukic, o Kovacic che ha l’aria di poter sostituire Modric, e per tacere di Rakitic, che sentenziò la Juventus nella finale di Champions 2015 a Berlino. In realtà poi l’interesse della vigilia vira sulla notizia della clamorosa benevolenza, leggasi coscienza sporca, dell’Uefa, che rifila alla Croazia solo 100mila euro per i fatti di St Etienne, più la diffida a non vendere biglietti in questo Europeo agli ultras più pericolosi. Una barzelletta, perché una volta c’era la “tolleranza zero” per i fatti violenti negli stadi e ora invece, dato che l’Uefa si sente in colpa per non aver vigilato a dovere, la mano sui croati è morbidissima, nonostante ci fossero già gravi precedenti a carico e a St Etienne, nell’ordine, era accaduto: fumogeni in curva e in campo; petardi, di cui uno stordisce uno steward; sospensione della gara per 4 minuti; incidenti in curva; simboli e slogan razzisti. Roba da morir dal ridere, se non fosse che per stasera gli hooligans croati hanno promesso altre imprese. Quanto alla partita, la Spagna sembra voler schierare la migliore formazione, anche con Sergio Ramos diffidato, visto che il primo posto non è ancora garantito. Solita vigilia spagnola serena, con i figli dei giocatori al campo di allenamento, solo rigata da una polemicuzza di Pedro che si lamenta perché non gioca. Coi croati non tirerebbe aria di accordi, anche se ci sono molti amici (Kovacic e Modric compagni di Ramos nel Real, Rakitic gioca nel Barça, Mandzukic e Morata nella Juve), quindi non è una vigilia di sospetti come nel 2012, quando curiosamente da un altro Croazia- Spagna, terza gara del girone, dipendeva il destino dell’Italia, che pure all’epoca giocava l’ultima contro l’Irlanda, anche se erano tutte e quattro nello stesso girone. La Spagna, dopo giorni di chiacchiere, superò i croati e la cosa finì lì, anzi terminò a Kiev, in finale, e fu 4-0 per la Roja contro gli azzurri. Ma c’è anche una strana aria intorno ai croati, che dalle voci di dentro sembrano voler preferire il terzo posto per evitare l’Italia: «Giocheremo con una squadra giovane», annuncia a sorpresa il ct Cacic, e chissà perché. Nel sublime Matmut Atlantique di Bordeaux vedremo cosa uscirà, e dipenderà tutto dall’occhio di chi guarda: tempio greco, pini marittimi, biscottini, torte o partita vera, a ognuno la sua risposta.

Fonte: La Repubblica - Sorrentino

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