Rassegna stampa

Italia, un obiettivo ce l’hai La 50a di fila senza un k.o.

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 13-10-2015 - Ore 08:39

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Italia, un obiettivo ce l’hai La 50a di fila senza un k.o.

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Se credete che possa esserci uno spirito guida che, da quel 6 settembre 2006, traccia la rotta degli azzurri verso le fasi finali di Europei e Mondiali, quel fantasma gentile non potrebbe che essere Giacinto Facchetti. La bandiera dell’Inter si era spenta da appena due giorni, quando tutto lo Stade de France si unì per un lungo applauso alla sua memoria, mentre sul maxischermo scorrevano le immagini del campione con la maglia della Nazionale. L’Italia era ancora sul tetto del mondo, ma Marcello Lippi aveva salutato per cercare nuove avventure, lasciando l’imbarcazione un po’ malandata a Roberto Donadoni, che giocava la prima partita vera del suo ciclo proprio contro l’avversario di Berlino, la Francia. Andò male. I Bleus s’imposero 3-1, ma da quel momento gli azzurri imposero una nuova legge: mai perdere nelle partite valide per le qualificazioni a Europei e Mondiali. In poco più di nove anni, perciò, i match utili sono stati 49. Quanto basta per immaginare come stasera contro la Norvegia, all’Olimpico, si possa tagliare il traguardo delle 50 partite. 
GRANDI STRISCE In questo lasso di tempo la Nazionale — che tra i giocatori scesi in campo 9 anni fa ha ancora Buffon, Barzagli e Pirlo — ha avuto sulla panchina quattro c.t. diversi (Donadoni, Lippi, Prandelli e Conte) ottenendo un bottino di 36 vittorie e 13 pareggi. Record che si fa impressionante se si pensa che i k.o. sono solo 5 nelle ultime 104 sfide e 8 nelle ultime 131. Cifre non indifferenti, che proiettano l’Italia nell’empireo delle strisce più interessanti. Ad esempio la Spagna, tra le eliminatorie europee del 2008 e quelle del 2016 (passando per le qualificazioni ai Mondiali del 2010 e del 2014) ha inanellato 35 gare senza sconfitte, ma nelle sole qualificazioni ai Mondiali vanta attualmente una striscia aperta di 51 partite senza k.o., composta da 40 successi e 11 pareggi. Attraversando l’Oceano Atlantico, poi, c’è da registrare come il Brasile nelle eliminatorie per i Mondiali subì la prima sconfitta il 25 luglio 1993 (2-0 in Bolivia), dopo 31 gare utili fatte da 24 vittorie e 7 pareggi. 
AMICHEVOLI E... Certo, sarebbe sciocco valutare il tratto di strada percorso dal 2006 a oggi senza sottolineare i due veri punti deboli individuati nel percorso della Nazionale. Ovvero, soprattutto le fasi finali dei Mondiali e le amichevoli. Se nei due Europei disputati le sconfitte sono state tutto sommato onorevoli (nel 2008 ai quarti contro la Spagna, ma solo ai calci di rigore; nel 2012 soltanto in finale e sempre contro la Spagna), ai Mondiali del 2010 e del 2014 le eliminazioni sono arrivate già nella fase a gironi. Le due Confederations Cup invece sono state speculari: fallimentare nel 2009 in Sudafrica, positiva nel 2013 in Brasile. Assai più negativo invece il bilancio delle amichevoli: su 43 partite sono arrivate 14 sconfitte, 17 pareggi e solo 12 vittorie. Insomma, quando il calcio non vale i tre punti, soprattutto nell’era Prandelli sembra che l’azzurro sia stato un po’ più stinto. Motivo in più per centrare e celebrare il traguardo delle 50 partite nel modo migliore possibile. Il rischio? Che la qualificazione già ottenuta faccia apparire il match di stasera contro la Norvegia come un’amichevole, ma fermarsi adesso sarebbe davvero un peccato . Considerato che c’è anche in gioco la prima fascia nel sorteggio della fase finale: serve un risultato migliore di quello del Belgio o, a parità di successo, segnare 4 gol più di quelli dei nostri rivali. 

Fonte: GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI

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