Rassegna stampa

La carica di Elsha e Perotti «Roma, sei da Champions»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 09-02-2016 - Ore 07:42

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La carica di Elsha e Perotti «Roma, sei da Champions»

GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Il buongiorno del 2015 era stato all’insegna del Potere Nero. La Roma mordeva le caviglie della Juve capolista e la dirigenza portava a Trigoria per il sorpasso Doumbia, Ibarbo e in aggiunta Spolli. Finì che a marzo, con grande onestà, il d.s. Sabatini ammise: «È stato il peggiore mercato della mia carriera». Ecco, a meno di ribaltoni difficili da prevedere, il tris composto da El Shaarawy, Perotti e Zukanovic ha gettato le basi per una precoce santificazione, visto che in tre partite (due per l’argentino) hanno conquistato i favori di tutto l’universo giallorosso. 

SPALLETTI benedice Il primo a sorridere è Luciano Spalletti, che dei due attaccanti ieri ha detto: «Quando si cambia una squadra si hanno stimoli superiori, che ti permettono anche di andare al di là del nostro meglio. Perotti è già un giocatore maturo, ha fatto vedere in più campionati il livello di qualità che possiede. El Shaarawy si era un po’ perso, è un ragazzo che ancora deve formarsi e sicuramente l’ambiente di Roma gli farà trovare subito la scorciatoia perché non ti permette di aspettare molto tempo». 

Il Faraone Proprio vero che El Shaarawy ha fretta, e ieri lo ha rivelato anche a «Tiki-Taka» su Italia Uno. «Felice di aver segnato già due gol, ma posso fare di meglio. Prima di venire, avevo sentito al telefono Spalletti e mi ha molto motivato. Sono venuto a Roma per dare una svolta alla mia carriera, dopo i mesi non esaltanti a Monaco. Qui si fanno allenamenti più intensi e pensavo anche all’Europeo: è uno dei miei obiettivi, ma la strada è ancora molto lunga. Dobbiamo pensare di partita in partita, la strada è lunga. Dzeko? È importantissimo per noi, ci servono i suoi gol come la sua tecnica. Perotti è molto forte, ci ha fatto fare il salto di qualità». Insomma, con queste premesse la zona Champions non è più un miraggio. «Fiorentina, Inter e Milan sono forti: siamo tutte lì, ce la giocheremo fino alla fine. Io il Milan ce l’ho nel cuore, sono sempre un tifoso rossonero, ma ora penso ai colori giallorossi». 

LA SCIMMIA Se il Faraone ha dato disponibilità totale, Perotti non è stato da meno. «Quando arrivi e giochi subito, senti subito gran fiducia. Ora dobbiamo continuare così, non possiamo fermarci. Siamo in un bel momento, ma credo che possiamo fare meglio». 

TOTTI «vecchietto» Ovvio che se qualche volto nuovo dell’attacco riesce subito ad ottenere spazio, evidentemente qualcuno della vecchia guardia è costretto a stare ai box. Negli ultimi tempi in vetrina c’è stato Dzeko, che sta cercando di ritrovare condizione e morale. Certo è che faceva impressione vedere al suo fianco in panchina anche capitan Totti, ovvero il tandem che i tifosi speravano di vedere titolari insieme ad inizio stagione. Certo è che, a questo punto della stagione il numero 10 giallorosso un anno fa aveva giocato 24 partite (tra cui 5 di Champions) e segnato 6 gol; adesso invece siamo a 5 presenze (0 in Europa) e 1 gol all’attivo. «Non gioco perché sono vecchietto», ha detto Totti a un tifoso dopo la partita con la Samp. Basteranno El Shaarawy e Perotti a non farci soffrire di nostalgia? 

Fonte: GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI

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