La difesa regge. Cole e Keita ok
Una vittoria così non si discute, si ama. Era una specie di esercitazione, e allora? Vale eccome, perché la Roma ha battuto il Real Madrid vero. E i campioni d’Europa, già eliminati dalla Champions Cup, non volevano per niente perdere dopo averlo fatto (ai rigori) già contro l’Inter.
Come riporta l’edizione odierna del Corriere dello Sport, la voglia madridista la dimostra l’ultima azione, quando il portiere Diego Lopez si è precipitato nell’area romanista per l’ultimo assalto. Ma lo dimostra anche il primo tempo, nel quale il Real ha messo spesso all’angolo l’avversario che tuttavia «ha saputo soffrire. E questo è un elemento positivo» come ha ricordato Rudi Garcia in sala stampa.
All’intervallo, il Real Madrid sembrava controllare la partita. Aveva spesso schiacciato la Roma, costringendo Skorupski a una grande parata a terra, e Benatia a un paio di recuperi decisivi. Nella ripresa, invece, l’equilibrio è cambiato e le ripartenze della Roma hanno colpito.
Non è facile chiudere una partita contro il Real Madrid senza prendere gol. La Roma lo ha fatto grazie a una compattezza globale superiore rispetto a quanto visto contro il Manchester United. Il totale dei tiri dice 19 Madrid contro 7 Roma. Però Bale e i suoi fratelli hanno dato il meglio nel primo tempo. Poi hanno rallentato.
Fonte: corsport