Rassegna stampa

La Roma incenerisce la Fiorentina e fa suo lo spareggio Champions

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 05-03-2016 - Ore 08:49

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La Roma incenerisce la Fiorentina e fa suo lo spareggio Champions

IL CORRIERE DELLA SERA - VALDISERRI - Il capolavoro Roma fa a pezzi l’opera d’arteFiorentina e Luciano Spalletti, con le sue scelte, fa sentire davvero Paulo Sousa un intruso nella lotta per il 3° posto. Si rischia di esagerare nel commentare una partita che, praticamente, non c’è mai stata. Troppo bella la Roma (al 7° successo consecutivo), capace di colpire in continuazione: 4 gol, un palo, altre occasioni sfiorate (tra cui una punizione di Totti al 90’ che sfiora l’incrocio e rischia di far esplodere lo stadio), 9 tiri verso la porta avversaria contro uno solo degli avversari. È troppo presuntuosa la Fiorentina, che ha preparato la partita con una sola idea: il pressing alto. La scelta di Sousa dura un quarto d’ora, poi uno stratosferico Pjanic aiuta Keita nella distribuzione della palla e la Fiorentina crolla, lasciando spazi enormi dove Salah e El Shaarawy si fiondano senza opposizione. La Fiorentina non aveva mai subito quattro gol in questa stagione, ma nell’occasione potevano essere anche di più. Sousa esce ridimensionato? Per il massimo livello, sì. Spalletti gli ha dato un’autentica lezione di calcio. Ma sarebbe ingeneroso non ricordare quanto di buono la Viola ha fatto fin qui. L’allenatore portoghese aveva chiesto con decisione un rinforzo in difesa, al mercato di gennaio, e non è stato accontentato. Contro i velocisti della Roma, anche per colpa di una bizzarra scelta a centrocampo (Tino Costa, pessimo, e non Badelj), Roncaglia e Marcos Alonso sono andati in tilt contro Salah (doppietta e assist, i gol in campionato sono 11) e El Shaarawy (gol e assist, per lui 5 centri in 6 presenze da titolare). El Shaarawy è esattamente quello che Sousa non ha avuto: un grande rinforzo al mercato di riparazione. Chissà cosa ne pensano al Milan anche se, a volte, per rinascere devi battere una strada sconosciuta. Forse in rossonero El Shaarawy non sarebbe rinato. Di sicuro con Spalletti ha ritrovato lo sprint dei giorni migliori e, a questo punto, può diventare la grande arma a sorpresa di Antonio Conte agli Europei di giugno. Se il d.s. Walter Sabatini dovesse davvero lasciare la Roma a fine stagione, allora, lo avrà fatto con un fuoco d’artificio finale. Le scelte di Spalletti sono state chirurgiche. Ha mandato ancora una volta Dzeko in panchina e scelto Perotti finto centravanti, libero di muoversi alle spalle di Salah e El Shaarawy. A centrocampo, come nelle ultime occasioni, il tecnico giallorosso ha schierato un «rombo», con Seydou Keitadavanti alla difesa. La differenza l’ha fatta l’immensa classe di Pjanic, che ha servito in continuità con palloni filtranti attaccanti che potevano volare verso la porta del poveroTatarusanu. Paulo Sousa ha mescolato un po’ le carte, mandando a sorpresa in panchina Badelj e Tello. Quando sono entrati, sono stati i meno peggio. Il croato ha dato un po’ d’ordine, lo spagnolo ha guadagnato l’illusorio rigore del 3-1. La Fiorentina avrà un solo scontro diretto, da qui alla fine del campionato: quello contro la Juve, in casa, del 24 aprile. Avrà ancora la forza di rientrare nella lotta per il terzo posto? La Roma dovrà incontrare Inter, Napoli e Milan, più il derby, che da queste parti è lo scontro diretto per antonomasia, ma è in forma araldica e il morale è a mille. Il presidente James Pallotta, grazie alla scelta del suo braccio destro Alex Zecca, sponsor di Spalletti, adesso è davvero un uomo felice. Cambiando Garcia un po’ prima poteva essere felicissimo.

Fonte: Il Corriere della Sera - Valdiserri

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