Rassegna stampa

La squadra dei delusi che scala la classifica

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 02-10-2016 - Ore 08:30

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La squadra dei delusi che scala la classifica

REPUBBLICA – BORDIGNON – CECCARINI - Sono gli ex del calcio. No, non stiamo parlando di Higuain o di Pjanic: i grandi ex che, quest’anno, torneranno davanti al loro vecchio pubblico: con una diversa maglia, sommersi dai fischi. I tanti ex rilevati dal sondaggio Demos — circa un italiano su 7 — hanno semplicemente riposto la propria bandiera. Ex tifosi. Perché la fede calcistica difficilmente si rinnega. Semmai, si perde.

Così, anche sotto il profilo della passione per il calcio, l’Italia si presenta divisa: tifosi (38%), non tifosi (47%) ed ex tifosi (15%). Una componente significativa ha dunque abbandonato il principale sport nazionale. Se, per ipotesi, tornassero tutti a tifare, avremmo ancora un tifo “maggioritario”. Ma è possibile un ritorno di fiamma?

Gli ex presentano, per molti versi, un profilo trasversale, dal punto di visto socio-demografico e dei colori sostenuti in passato. In molti erano super-tifosi: caldi (40%) o militanti (42%). La scelta di andare “oltre” il calcio è spiegata dalla delusione. Non tanto quella generata dagli insuccessi della squadra del cuore. In pochi, quantomeno, lo ammettono. La maggioranza punta invece il dito sul “sistema calcio” nazionale. Un sentimento di disincanto che finisce per coinvolgere anche il pallone a livello internazionale: l’attenzione per i campionati esteri. Insomma, è questo calcio che non appassiona più. Non emoziona. Ha perso credibilità, su vari fronti: le istituzioni di rappresentanza e i loro dirigenti. E per varie ragioni: per la corruzione e le scommesse. Per la violenza e gli ultrà.

Diverso, invece, l’atteggiamento verso gli altri sport, che gli ex tifosi continuano a seguire: dal MotoGP all’atletica, dal nuoto al ciclismo, alla F1, al volley. Discipline che godono ancora di maggiore credibilità. E, forse, di spettacolarità. Gli ex del calcio ritengono, infatti, l’evento calcistico meno entusiasmante rispetto al passato. Assoggettato a troppi interessi (lo pensa il 91% degli ex tifosi, contro il 76% dei tifosi). Oltre la metà degli ex tifosi (55%), peraltro, ritiene che, dopo le vicende del calcioscommesse, la situazione sia addirittura peggiorata. Meno di uno su dieci pensa che, rispetto a dieci anni fa, il calcio sia più credibile e pulito — la metà rispetto ai tifosi: 20%. Questa delusione si riflette sia sui temi caldi del dibattito — come la tecnologia nei campi da gioco — sia sulla fruizione del calcio: allo stadio o in (Pay)Tv, come semplici spettatori. Del resto, perché pagare per qualcosa che non appassiona (più)? Meglio voltare le spalle. Guardare ad altre arene. Perché l’amore, nel tifo come nella vita, può tramutarsi nel suo opposto: quando si diventa ex.

Fonte: Repubblica - Bordignon - Ceccarini

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