Rassegna stampa

Lazio col chiavistello Anderson - E il tabù può interrompersi

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 03-12-2016 - Ore 07:09

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Lazio col chiavistello Anderson - E il tabù può interrompersi

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CIERI - C’è un conto in sospeso da quasi due anni. E quello di domani è il giorno giusto per sistemarlo. Felipe Anderson e i derby. Una storia iniziata bene (ma poteva iniziare benissimo, da qui il conto in sospeso) e proseguita male, molto male. Col risultato che, alla voce derby vinti, per il brasiliano c’è ancora il numero zero. Senza Totti, senza la sua doppietta dell’11 gennaio 2015, probabilmente non sarebbe così. Quel giorno Felipe giocò una delle sue partite più belle da quando è alla Lazio. Immarcabile per tutto il primo tempo, propiziò l’1-0 di Mauri e poi realizzò il 2-0. Nella ripresa arrivò la doppietta di Totti a riequilibrare la gara, ma per Anderson arrivò soprattutto il calcione rifilatogli da Astori che lo costrinse ad uscire a metà del secondo tempo.

CERCHIO DA CHIUDERE Era la prima Stracittadina del brasiliano, quella. L’anno precedente aveva infatti saltato entrambi i derby (restò in panchina sia nello 0-2 dell’andata sia nello 0-0 del ritorno). L’appuntamento con la vittoria sembrava solo rinviato. E invece per Anderson e per la Lazio sono arrivate tre sconfitte nelle successive tre sfide con i giallorossi. Amarissima la prima (2-1 il 25 maggio 2015) perché costò alla Lazio di Pioli secondo posto in classifica e conseguente accesso diretto alla Champions, umilianti quelle della scorsa stagione (2-0 all’andata, 4-1 al ritorno). Tanto più brutte, queste ultime due, perché coincisero con altrettante opache prestazioni del brasiliano. In linea, peraltro, con un rendimento complessivo che non era degno del vero Felipe. Ora che Anderson è tornato a giocare ai suoi livelli il tabù-derby può finalmente essere affrontato. Due gol e quattro assist in campionato finora per lui, che testimoniano una fiducia ritrovata, una nuova capacità di essere imprevedibile e decisivo.

COL GEMELLO DIVERSO Le sue invenzioni saranno ovviamente una delle armi più importanti a disposizione di Inzaghi domani all’Olimpico. Le sue serpentine possono mandare in tilt la difesa romanista ed è per questo che l’allenatore pare aver deciso di confermarlo nella posizione di attaccante esterno. Sarà dunque una Lazio col 4-3-3 per la gioia proprio di Felipe. L'alternativa, il 3-5-2, lo costringerebbe infatti a giocare centrocampista di fascia, ruolo che ha interpretato bene quando è stato chiamato a svolgerlo, ma che non gradisce particolarmente. Giusto. Perché più è vicino alla porta avversaria e più può risultare decisivo. Insieme con il gemello diverso Keita che agirà sull’altro versante. Due esterni interscambiabili, perché entrambi possono giocare pure sul fronte opposto. E infatti spesso si scambiano di posizione. Lo faranno anche contro la Roma. Già. Anche Keita, come Anderson, non ha mai vinto un derby (con i grandi). Pur diversi caratterialmente (schivo e riservato il brasiliano, estroverso, a volte istrionico il senegalese) sono molto amici tra loro. E se un amico ha un conto in sospeso da sistemare non puoi non aiutarlo.

Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT-CIERI

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