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Monte-ingaggi: +35 la previsione rossonera. Giallorossi adesso a +3

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 29-07-2017 - Ore 08:34

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Monte-ingaggi: +35 la previsione rossonera. Giallorossi adesso a +3

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PASOTTO, STOPPINI - Prima o poi il giorno arriva. «Quel» giorno. Il giorno in cui il Cda è chiamato ad approvare i conti di un anno intero. In poche parole: il giorno del bilancio, che a volte somiglia molto al giorno del giudizio. Come sono messe Milan e Roma? Andiamo a esaminare lo stato di salute alla luce degli ultimi conti, delle prospettive per i prossimi e soprattutto in virtù del monte stipendi, che ovviamente incide parecchio.

I ROSSONERI – Il Milan ha chiuso l’esercizio 2016 (l’ultimo con chiusura al 31 dicembre: d’ora in avanti si tirerà una linea al 30 giugno) con un rosso di 74,9 milioni, comunque meglio dei -89,3 del 2015 e dei -91,3 del 2014. L’a.d. Fassone, da quando si è insediato, ha già fatto mettere il cuore in pace agli azionisti: anche il prossimo bilancio registrerà una perdita consistente, ma dovrebbe essere l’ultimo di questo tenore. Da quello successivo il club rossonero si attende miglioramenti concreti, che si basano sul ritorno in Champions (ovviamente non una scienza esatta) e sui ricavi commerciali in Cina (questo, invece, è un business plan che sta partendo proprio adesso). Il punto di pareggio (break even) è previsto per la stagione 2019-20 nell’ambito di un piano quinquennale in cui il presidente Li Yonghong ha già stanziato un aumento di capitale da 60 milioni, incrementabile in caso di necessità fino a 120. In più c’è un bond da 50 milioni a garanzia per le spese di mercato. Gli stipendi? Si erano ridotti da 163,9 a 157 milioni (incidendo però per il 70% sui ricavi). Un fattore giudicato poco congruo dalla proprietà (e d’altra parte anche il fondo Elliott, che è creditore nei confronti di Mr. Li, vede di buon occhio un Milan «spendaccione» sul mercato: più si alza il valore della rosa, più aumenta il valore del club). Ovviamente con la qualità degli acquisti di questa estate,il monte stipendi si è alzato parecchio. Escludendo i bonus, fra i nuovi c’è Bonuccicon un ingaggio netto di 7,5 milioni (il lordo raddoppia), Biglia con 3,5, Rodriguez 3, Calhanoglu e Borini 2,5. Donnarumma è schizzato a 6. Da quanto filtra il club, alla fine del mercato – quindi comprendendo cessioni «pesanti» in tal senso – prevede un rialzo del monte ingaggi quantificabile in circa 35-40 milioni lordi annui.

I GIALLOROSSI – In casa Roma non c’è aria di smobilitazione, almeno a giudicare da un monte ingaggi che è virtualmente cresciuto rispetto alla chiusura della sessione estiva di mercato di un anno fa. Allora il club giallorosso si attestò a un monte ingaggi di 92 milioni. Ora le partenze di Salah, Rudiger, Paredes, Szczesny (in prestito con ingaggio interamente pagato dal club di Trigoria) e Mario Rui non compensano del tutto i sette acquisti. Nel quadro, poi, vanno considerati anche i rinnovi di Strootman e Nainggolan: a oggi, il dato sarebbe di 95 milioni, dunque superiore rispetto a un anno fa. Avendo centrato i 30 milioni di passivo per il triennio 2014-17 imposto dal fair-play Uefa, dal primo luglio la Roma ha un maggiore raggio d’azione. Impossibile sapere con certezza i numeri di bilancio al 30 giugno 2017. L’ultimo dato di riferimento è quello della semestrale al 31 dicembre scorso, con una perdita di 53,4 milioni. Nell’anno in cui la Roma aveva fatto registrato il suo record di fatturato, 214,7 milioni di euro (scavalcando proprio il Milan, secondo in Italia solo alla Juve), l’indebitamento finanziario complessivo è salito a 197,7 milioni. Nei mesi scorsi Pallotta è intervenuto con 86 milioni, di cui 70 in conto aumento capitale. E un mese fa lo stesso presidente giallorosso ha rifinanziato il debito con Goldman Sachs, aumentando da 175 a 230 milioni la linea di credito fino al 2022.

Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT-PASOTTO, STOPPINI

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