Rassegna stampa

Nainggolan-Pjanic. Vacanze da amiconi. In campo? Il totem e il «traditore»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 30-07-2017 - Ore 09:09

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Nainggolan-Pjanic. Vacanze da amiconi. In campo? Il totem e il «traditore»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Ci sono i Creazionisti, che dicono come la storia dell’Uomo sulla Terra sia antica di 6.000 anni e nel Medioevo ringhiavano i dinosauri. Ci sono i Negazionisti, che raccontano come i lager e i campi di concentramento non siano mai esistiti. E poi ci sono anche gli Oltranzisti, che si limitano a desiderare con tutto il cuore come tra giocatori di squadre profondamente rivali non possa esistere alcun tipo di amicizia. Ecco, se la risposta alle prime due categorie prova a darla la Storia intesa come scienza, all’ultima pensano Radja Nainggolan e Miralem Pjanic che, – nonostante fra Roma e Juve sia inevitabile che non corra buon sangue – vivono la loro amicizia con la stessa intensità del passato.


BANDIERE E BARRIERE – A pensarci bene, è tutto molto bello, anche perché è una cosa che travalica i confini del professionismo puro e semplice. I due, tanto per intenderci, hanno trascorso anche una fetta di vacanze insieme a Montecarlo, accompagnati dalle famiglie. Insomma, amicizia vera, che però non impedirà ai due centrocampisti di ringhiarsi addosso reciprocamente. Se Pjanic (ingiustamente) ha lasciato Roma con l’etichetta del traditore e tutto sommato, forse a torto, non è stato neppure troppo rimpianto dalla stragrande maggioranza del tifo – che al suo ritorno all’Olimpico comunque lo ha fischiato con ferocia, Nainggolan – fresco di rinnovo – è ormai diventato il simbolo dell’anti-juventinità. Dal suo «no» dichiarato alla corte dei bianconeri fino ai battibecchi via social con tanti juventini, per l’universo giallorosso rappresenta ormai il condottiero di una sfida infinita. Per chi cercasse conferma, basterebbe riguardare le immagini del Ninja subito dopo aver segnato il gol del 3-1 nell’ultima vittoriosa sfida di campionato. Il belga quindi è bandiera, mentre il bosniaco resta il terrore della barriera. Ovvero, nessuno in Italia sui calci piazzati riesce ad avere la continuità mostrata da Pjanic, nonostante abbia in casa la concorrenza di uno come Dybala.

BARBIERE CON CRESTA – Ovvio che la sfida di oggi non abbia il pathos di quelle vere, tant’è che ieri Nainggolan – in una pausa del lavoro – si è esibito anche nell’inedito ruolo di barbiere su un tifoso (obiettivo cresta), dicono con esiti alterni. Risate assicurate, raccontano da Boston. da oggi però si comincia a fare sul serio. E per 90’ l’amicizia andrà in letargo.

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Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT

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