Rassegna stampa

Nicchi e i tagli di Tavecchio: “Quando vuole, i soldi ci sono”

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-03-2015 - Ore 09:36

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Nicchi e i tagli di Tavecchio: “Quando vuole, i soldi ci sono”

Tavecchio ha un’idea a suo modo rivoluzionaria:tenere insieme Occhio di falco e arbitri di porta. Ospite del convegno “Il calcio nel futuro, la tecnologia entra in campo”, presso l’Università del Foro Italico, così il presidente federale si è espresso sulla curiosa coesistenza: «Nessuno ha mai pensato di toglierli, una lezione di Collina ci ha fatto capire alcune cose, faremo di tutto». Le cose, al di là della lezione di Collina, all’incirca sono queste: le società vogliono i giudici di porta con altri “poteri” (liberati dall’incombenza di vedere se la palla ha varcato la linea, potrebbero comunicare col primo arbitro su situazioni controverse in area di rigore). L’Aia spinge nella stessa direzione e ha chiesto precise garanzie alla Figc: «Quando vogliono, i soldi si trovano: apprezzo che ci siano i fondi per il gol-non-gol —diceva ieri Nicchi — ma se non si danno risorse alla formazione non avremo più arbitri di livello».

Il momento economico dei fischietti italiani in effetti è complicato: hanno dovuto ridurre le giornate di allenamento da 3 a 2 e gli incontri stagionali. E cercano uno sponsor, come ai tempi in cui Collina e Paparesta erano griffati Ing Direct. In Inghilterra comunque, dove l’Occhio elettronico vigila dal 2013, i giudici di porta non ci sono. Qualche battuta Tavecchio l’ha dedicata al Parma:«La montagna da superare ora sono i debiti federali». Oggi intanto Manenti, dopo aver rifiutato l’offerta da 500mila euro di Proto, porterà i libri in tribunale e «un piano di rientro dai debiti». Il 18 in Consiglio federale verranno discusse le nuove procedure di iscrizione ai campionati: in tre anni verranno adattate al calcio italiano a grandi linee le regole del fair play finanziario Uefa. Sullo sfondo resta la questione della riforma dei campionati. Così Tavecchio: «La A a 18 squadre libererebbe gli spazi per gli stage azzurri».

Fonte: LA REPUBBLICA - CITO

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