Rassegna stampa

Non le daremo il vantaggio della resa

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 13-05-2014 - Ore 10:10

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Non le daremo il vantaggio della resa

Sono passati quasi due giorni ma chissà quante altre giornate dovranno trascorrere ad affievolire gli echi di Roma-Juventus, partita stregata decisa da una sorte occulta. Ma un fatto è certo. Non c’è di peggio che infilare la testa sotto la sabbia dello struzzo che tenta di ignorare ciò che di bello o di brutto accade sulla superficie della terra. Per rispetto della gente sembra giusto ammettere che la grande delusione c’è stata, inutile negarlo. Essa è caduta al pari di una cascata di ghiaccio a spegnere la speranza segreta di rispedire a casa con qualche ruga in più “l’adorabile” vecchia signora. Disgraziatamente, un fato crudele sembra aver deciso di scrivere in ogni dettaglio la storia dubbia dello sciagurato pomeriggio . Vittoria all’ultimo secondo per mano del “desaparecido” Osvaldo e unica sconfitta in casa. Tutto in una volta.

Neppure la fantasia del miglior Alfred Hitchcock avrebbe potuto fare di meglio. Abituati ad ascoltare le note puntuali di “grazie Roma “, stavolta è rimasto solo il suono sgradevole della beffa. Calcio perfido e spietato. Hai gettato l’amarezza sull’amore dei tifosi romanisti ingiustamente puniti dai tuoi capricci. Lo dice il racconto della partita giocata sul filo sottile dell’equilibrio vulnerato pure dall’” incerto” arbitraggio di Russo, che la giustizia avrebbe dovuto sancire almeno con un più equo nulla di fatto. Non è accaduto in ossequio alla bizzarria di un gioco tirannico che lascia spesso tracce improbabili di legittimità.

Ma tant’è che scendesse a violare la tranquillità della notte trascorsa insonne tra sospiri e ripensamenti sui miracoli di Storari. Anche Skorupski , giovane perla della collana giallorossa non è stato da meno. Allora perché destino nefando ne hai premiato uno solo? Forse nessuno riuscirà a sciogliere l’interrogativo apparso ancora più angosciante, dal sapore di beffa quando è giunta la fine sancita dalla “mediocrità” rappresentata da Russo. Egli è stato sbugiardato dalla prova tv utilizzata per Chiellini, noto distributore di gomitate sulla faccia degli avversari. Abbiamo volutamente raffigurare fino in fondo il tormento degli appassionati giallorossi per onesta obiettività che ama il discorso schietto del “pane al pane e vino al vino”. Moralmente e statisticamente il più apprezzato a rendere credibile il dialogo con la gente. Animati però dal medesimo spirito diciamo che l’alimento principe e il nettare di Bacco costituiscono pure altre fonti di riflessioni improntate anch’esse all’oggettività.

Esse suggeriscono di ripercorrere il film del campionato da cui si evince che non è certamente finita domenica la storia di una Roma superba, detentrice del biglietto d’ingresso sul palcoscenico della champions, rivelazione assoluta costruita in appena 8 mesi da mastro Rudi Garcia. Questi sono fatti. Il resto è aria fritta. Ora archiviamo tutto in fretta e godiamoci l’estate della riscossa, anzi della invidiabile continuità che apre orizzonti ad un futuro smagliante. “Diamo appuntamento alla Juventus nel prossimo autunno” ha detto Garcia con aria che promette tempesta. Speriamo che l’orologio della vetusta madama sia puntuale. Abbiamo detto tutto sulla delusione di un pomeriggio, del campionato stratosferico disputato dai giallorossi e delle speranze appostate dietro l’angolo. Manca soltanto una postilla , la più importante dell’allocuzione, che ricorda una massima di Confucio coniata per l’orgoglio romanista: ” Arrendersi è il più grande vantaggio che si può dare al nemico” !

Fonte: IL ROMANISTA - BIANCHINI

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