Rassegna stampa

Obiettivo finale, Rudi e Rafa lanciano l’assalto alla Coppa

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 05-02-2014 - Ore 10:16

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Obiettivo finale, Rudi e Rafa lanciano l’assalto alla Coppa

Non è un segreto che la Coppa Italia per Roma e Napoli, sia il classico obiettivo “possibile”. Il tabellone le ha messe di fronte un gradino prima della finalissima; così, dal match di questa sera, potrebbe uscire già qualche indicazione importante su chi tornerà all’Olimpico il 3 maggio, per giocare la finale.

Gli uomini di Garcia e Benitez arrivano all’andata della semifinale con umore e brillantezza fisica differente: la Roma ha riposato, per via del rinvio della gara con il Parma, mentre il Napoli ha incassato una pesante sconfitta in casa dell’Atalanta. A conferma dell’interesse dello spagnolo per il trofeo, però, c’è l’ampio utilizzo delle seconde linee a Bergamo: i pezzi grossi sono rimasti per lo più a riposo, per essere al top nel big match in casa giallorossa. In Coppa finora le due squadre hanno marciato a passo spedito: la Roma ha eliminato con facilità la Sampdoria e ha battuto la Juventus di Conte, prendendosi una parziale rivincita del ko patito poco prima in campionato. Il Napoli ha messo in riga l’Atalanta e la Lazio, rischiando poco e segrando di più dei rivali capitolini.

Se si osservano i dati emersi dalle gare di Coppa Italia si possono “eleggere” gli uomini più volitivi, nell’arco dei due match: da una parte Ljajic e Totti (con il primo che nella sfida con la Samp ha tentato tre volte la via del gol e il capitano romanista che, contro la Juve, ha cercato cinque volte il bersaglio), dall’altra Callejon e Jorginho. Il primo, contro l’Atalanta, è stato quasi un cecchino: tre volte al tiro (quanto Insigne), due delle quali finite in fondo al sacco. Contro la Lazio è toccato a Jorginho provare a sbloccare invano l’incontro (quattro tiri); ci ha poi pensato Higuain con una delle sue magie.

Per entrambi i tecnici si tratta della prima volta in una semifinale di Coppa Italia: Garcia è debuttante nel trofeo, così come Benitez poiché, nella sua precedente esperienza con l’Inter nel 2010-11, fu esonerato prima che i nerazzurri entrassero in scena nella competizione.

Fonte: LA REPUBBLICA - MANZONI

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