Rassegna stampa

Osvaldo e le regole, Andreazzoli come Zeman

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 10-04-2013 - Ore 07:52

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Osvaldo e le regole, Andreazzoli come Zeman

(Il Messaggero – U.Trani) Il deludente pari nel derby porta la comprensibile serenità a Trigoria. Perché, ascoltando le parole diAndreazzoli e Totti, allenatore e capitano, la paura di perderlo era ed è stata grande. Ma c’è l’ombra di Zeman, licenziato anche perché aveva criticato la società per la mancanza di regole (e soprattutto perché nessuno le faceva rispettare), a oscurare le stanze del Bernardini fino al ristorante dove ieri ha pranzato il management giallorosso:Baldini, Fenucci, Sabatini e Baldissoni. Perché, pure a tavola, è tornato d’attualità il caso Osvaldo, dopo il viaggio a Londra con la fidanzata e a tre mesi dalla mancata partecipazione alla trasferta in Florida (l’italoargentino festeggiò, ufficialmente influenzato, il Capodanno a Baires), e che inizialmente è stato sottovalutato (o incredibilmente negato).

 

LA SINCERITÀ DEL TECNICO
«Non so se Osvaldo fosse allo stadio o in Inghilterra. Non avendo certezze, non giudico. Se fosse realmente a Londra, è chiaro che mi avrebbe fatto più piacere di vederlo qui all’Olimpico come è accaduto ad esempio con Balzaretti che nonostante non stesse bene ha accompagnato la squadra», ha ammesso Andreazzoli dopo il derby.

 

L’IRRITAZIONE DI SABATINI
Questa frase dell’allenatore non è piaciuta ai dirigenti. Soprattutto al ds che ieri ha ribadito la sua posizione ad Andreazzoli. Sabatini ha sempre difeso Osvaldo. Sia l’anno scorso quando l’attaccante si mise di traverso davanti a Baldini che aveva attaccato pubblicamente alcuni giocatori, per mancanza di personalità, dopo la pesante sconfitta a Lecce. Sia quest’anno quando Zeman lo escluse, il 7 ottobre, per la gara con l’Atalanta all’Olimpico (con De Rossi«perché pensava più ai proprio interessi». I due tecnici, insomma, stranamente in sintonia. Stesso concetto, postdatato a sei mesi, detto in modo solo meno diretto dal nuovo allenatore rispetto a quanto rivelato dal boemo. Per Sabatini, però, Osvaldo non doveva allenarsi (ci mancherebbe) e di conseguenza non aveva bisogno di autorizzazioni per lasciare la capitale. Per gli altri dirigenti era meglio se Andreazzoli non fosse entrato sull’argomento. Glissare. Per non amplificare

 

IL CARTELLINO SI SVALUTA
Da Londra garantiscono che Osvaldo avrebbe incontrato i dirigenti del Tottenham. Lo sperano sia Baldini che Sabatini. Perchè la Roma rischia di perdere il centravanti, contestato e ormai fuori dal gruppo, a un prezzo inferiore al valore di mercato. Che viene deciso lontano da Trigoria.

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