Rassegna stampa

Perotti va già a tutto gas: «Roma più vicina alla Juve»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 11-07-2017 - Ore 08:10

|
Perotti va già a tutto gas: «Roma più vicina alla Juve»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Di Francesco gli dice sempre di andare dentro, di cercare la porta. E lui sta studiando, complice una forma fisica smagliante. Già perché Perotti non ha mai smesso di allenarsi, neanche in Argentina, ed è uno dei migliori di questo ritiro un po’ ovunque: in campo, nei test atletici e nella considerazione dei tifosi. Ieri, per capirci, in partitella ha segnato un bel gol (finta, rientro e destro sul palo opposto) e gli applausi si sono sprecati. Perché la gente qui ha bisogno di emozioni e il suo gol al Genoa, quello che è valso la Champions diretta, non ha ancora smesso di emozionare nessuno.

L’UOMO CHAMPIONS – L’impressione è che quel gol abbia cambiato la storiagiallorossa di Diego. Ora la gente gli vuole ancora più bene, lo cerca. E lo acclama. Del resto, lui è l’uomo Champions, quello a cui la Roma deve dire grazie. Per il prestigio, per gli equilibri economici e per le prospettive. «È l’emozione più grande della mia carriera -­ dice lui -.­ So cosa significa quel gol per il club, per le disponibilità economiche, per la possibilità di giocare la Champions contro squadre come Real o Barcellona. Una cosa simile mi successe già al Siviglia, quando segnai il mio primo gol al 90’ dell’ultima gara, gol che valse il terzo posto e la Champions». Anche se poi un po’ di amaro gli resta: «Abbiamo fatto un’ottima stagione, ma mi brucerà sempre dentro il fatto di non aver vinto la Coppa Italia o di non essere andati in finale di Europa League. Avevamo la squadra per riuscirci».

RUOLO, TOTTI E I RIGORI – Ed allora meglio pensare al presente ed a quello che gli chiede Di Francesco. «Vuole che non stia troppo “aperto”, di accentrarmi di più, di prendere palla tra le linee e stare vicino all’attaccante. La concorrenza con El Shaarawy? Con Stephan abbiamo un bel rapporto, lui la scorsa stagione ha fatto un finale ottimo, tornando anche in Nazionale. È chiaro che a me piace giocare il più possibile ed essere sempre titolare. Sapere di avere un giocatore così nel mio ruolo non può che stimolarmi: appena calo di intensità c’è lui, che magari fa anche meglio. La maglia numero dieci? Mi piace da sempre, ma non la chiederò mai, perché appartiene a Totti e mi sembrerebbe di mancargli di rispetto». E allora fiducia a Monchi, che lui conosce perfettamente. «Al Siviglia ha fatto cose incredibili. A Roma c’è meno pazienza di Siviglia, ma se gli danno tempo farà una grande squadra. La Juventus? Piano piano ci stiamo avvicinando, le siamo finiti a soli 4 punti. Ma per darle fastidio dovremo evitare di perdere punti con le piccole. Quelle partite lì i bianconeri non le sbagliano». Chiusura con la questione dei calci di rigore. Dopo quello parato da Alisson, chissà che non cambino le gerarchie… «Io non sono il rigorista, ci sono anche Dzeko e De Rossi che calciano bene. A me piaci tirarli e spero di continuare». Dopo l’8 su 8 dello scorso anno, ci mancherebbe altro…

Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT-PUGLIESE

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom