Rassegna stampa

Più soldi e meno processi: ecco perché Conte se ne va

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-03-2016 - Ore 10:54

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Più soldi e meno processi: ecco perché Conte se ne va

IL FATTO QUOTIDIANO - ZILIANI - Dicono che prima di Juventus-Bayern, incrociando Agnelli in tribuna vip gli abbia detto: "Hello mr. Lambs", e forse è un'esagerazione. Di certo, l'inglese deve averlo studiato bene, Antonio Conte, in questi due anni di sostanziale inattività trascorsi come ct azzurro, se è vero che Jorge Sampaoli, l'allenatore argentino che ha portato il Cile al trionfo nella Coppa America 2015, ha raccontato di essere stato a un passo dal firmare col Chelsea "anche se alla fine Abramovich ha preferito puntare suConte, che conosceva l'inglese meglio di me".

Dunque è ufficiale: Conte lascerà la panchina azzurra dopo i Campionati Europei, che si giocheranno in Francia dal 10 giugno al 10 luglio, e a darne notizia è stato il presidente della Figc Tavecchio, che ha spiegato che al ct mancano "la quotidianità dell'allenamento" e "l'odore dell'erba": non quella per cui andava matto Bob Marley, a scanso di equivoci. Conte, che da ct percepiva 4 milioni netti più bonus, al Chelsea ne guadagnerà 6 per tre stagioni. E sulla panchina dei Blues, fuori dalla Champions e decimi in classifica nell'anno del grande flop di Jose Mourinho, cercherà di ripetere l'impresa riuscitagli alla Juventus, che nel 2012 porto allo scudetto al primo colpo, davanti al Milan di Ibrahimovic, dopo il malinconico 7° posto della stagione precedente.

Abbiamo tutti un blues da piangere, diceva la canzone; tutti tranne Conte che grazie ai Blues (e all'approdo in Inghilterra) può invece tornare a sorridere allontanandosi da noie e grattacapi che avevano reso la sua vita un inferno. A cominciare dal coinvolgimento nel processo per il calcioscommesse di Cremona, che si celebrerà nei giorni dell'Europeo e nel quale gli avvocati hanno ottenuto per lui il rito abbreviato: il 14 aprile il pm Di Martino spiegherà il perché del rinvio a giudizio di Conte per frode sportiva, dopodiché la sentenza dovrebbe arrivare tra il 21 aprile e il 9 maggio. Il ct, che è già finito nel mirino della giustizia sportiva uscendone con una squalifica di 10 mesi poi ridotti a 4 dallo "scontificio" del Tnas, sperava che la Figc in sede penale fungesse per lui da parafulmine: e che grazie ai buoni uffici di Tavecchio & C. la sua posizione venisse archiviata. Cosi non è stato.

Rischiano anzi di diventare roventi, oltre che imbarazzanti, i giorni del processo di Cremona se è vero che un paio di suoi ex giocatori del Bari, Ganci e Santoruvo, duramente stangati dalla giustizia sportiva in quanto pesci piccoli, hanno deciso di rompere il velo di omertà raccontando in un libro, "Lo strano caso del dr. Palazzi e di mr. Conte", scritto da Dario Nicolini, inquietanti episodi come quello della partita Chievo-Bari 2-2 in cui l'allenatore, a fine match, sfotte i due attaccanti dicendo loro:"Regà, non siete capaci di fare gol nemmeno in una gara taroccata!". Il timore è che l'esempio di Ganci e Santoruvo faccia proseliti anche nelle aule del Tribunale di Cremona; e che i giocatori di Siena, AlbinoLeffe, Novara e via dicendo, a rischio di condanne penali, raccontino per filo e per segno le malefatte commesse, spesso obbedendo a ordini superiori (cioè di presidenti e allenatori). Sarebbe stato un inferno, l'Europeo di Conte, col ct a dividersi tra stadi francesi e tribunali italiani: il rito abbreviato gli consente, se non altro, di sfuggire ai flash dei fotografi e alle imbarazzanti confessioni dei taroccatori seriali del pallone.

Quando 13 giugno l'Italia debuttera a Lione contro il Belgio, condanna o assoluzione,Conte si sarà già lasciato il processo alle spalle, con lo sporco nascosto sotto il tappeto. L'Italia proverà poi a vincere l'Europeo con il ct più triste mai avuto in panchina: due anni passati a piagnucolare e a vestire i panni del ct perseguitato dai malvagi colleghi di club che boicottavano i suoi stage e le sue convocazioni, esattamente come lui aveva fatto col predecessore Prandelli; e come comincerà a fare, da Londra, con chi lo sostituirà in azzurro. Donadoni? Capello? Ranieri? In bocca al lupo a tutti. Anche a Conte, of course.

Fonte: IL FATTO QUOTIDIANO - ZILIANI

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