Rassegna stampa

Più forte che bella. Roma, l’anti Juve

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-01-2017 - Ore 07:55

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Più forte che bella. Roma, l’anti Juve

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - STOPPINI - Il calcio champagne, in fondo, può anche dare alla testa. E allora la mutazione genetica che la Roma ha messo in atto nell’ultimo mese lancia un segnale chiaro alla Juventus (ancora più vicina dopo lo stop con la Fiorentina) e all’intero campionato: non siamo più la squadra più bella e la più prolifica? Che cosa importa: stavolta andiamo a caccia grossa, quella che porta a casa i trofei. Più sobri più belli: che lo spot venga fuori da una terra di vini come quella friulana è storia casuale ma tremendamente veritiera. E così il 2017 lo indirizzi nel migliore dei modi con due vittorie di fila fuori casa, entrambe per 1-0. E il trend si fa interessante, se è vero che la Roma ha incassato solo due reti nelle ultime sei partite (Chievo e Juventus), quattro volte imbattuta nello stesso periodo, otto se si conta tutto il campionato. Risultato: seconda miglior difesa del torneo e avversari respinti come un muro sotto rete a pallavolo.

SEGRETI E SVOLTA - Dev’esserci un gusto particolare, nell’approcciarsi a successi così: «Così è davvero bello vincere» dice Kevin Strootman in zona mista, mentre se la ride giocando a spettinare i capelli così precisi di Szczesny. «Due volte 0-1 e ora possiamo pensare a vincere in casa dice ancora l’olandese . Siamo diversi rispetto a quelli di inizio stagione, però sono contento lo stesso, perché contano solo i tre punti. Certo, abbiamo mancato più volte il colpo del k.o. ma le altre squadre sono vicine e portare a casa la vittoria è fondamentale. Magari attacchiamo sempre e poi in contropiede ci segnano, meglio di no. Il segreto? Non uno solo. Ma comunque la nostra difesa ci dà fiducia anche quando noi centrocampisti perdiamo palla». E allora il pensiero va alla svolta verso la difesa a tre, coincisa con l’assenza di Salah a inizio dicembre prima del derby.

1-0 O 4-0 È UGUALE - Di assenza in assenza, ieri in campo è tornato Leo Paredes, che è stato il giocatore a cercare di più il passaggio, 75 volte, di cui l’87% a buon fine. «Abbiamo sofferto abbastanza però ciò che contava erano i tre punti ha detto l’argentino . Non sempre si possono vincere le partite dominando. C’è sempre da dire qualcosa: quando fai tanti gol parlano, quando non ne fai parlano uguale. Cerchiamo sempre di fare il nostro gioco. Noi siamo contenti allo stesso modo se vinciamo 40 o 10. Non è una scelta, ci sono partite dove fai tanti gol e altre dove ne fai uno. L’importante era vincere e ci siamo riusciti». Semplice a dirsi, meno a farsi. Come pure la serenità sul mercato: «Sia a giugno sia adesso la mia scelta è stata sempre quella di restare a Roma. Spero di riuscirci anche ora». Anche perché pure lui che del bello ha sempre fatto lo stile di gioco pare essersi calato nella nuova tendenza Roma.

Fonte: La Gazzetta dello Sport - Cecchini – Stoppini

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