Rassegna stampa

ROBERTO CARLOS: "Totti il più forte visto in Italia. Seedorf? Diventerà un buon allenatore"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 11-02-2014 - Ore 09:51

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ROBERTO CARLOS:

Roberto Carlos ha concesso un'intervista pubblicata nell'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', inserto 'ExtraTime'.

INTER - "Hodgson voleva farmi giocare ala, io volevo giocare terzino. Però non è colpa sua se sono rimasto un solo anno".
GIOCATORE PIU' FORTE VISTO IN ITALIA - "Totti. Se parliamo in assoluto, Zidane e Ronaldo. Una volta a Madrid stavo uscendo da un ristorante quando si avvicinò una signora: 'Ronaldo, Ronaldo, mi firmi un autografo?'. E io: 'Ok, mi dia il foglio. Con affetto, Ro-nal-do'. Quando lei capì, andò dalla Polizia a denunciarmi. Ho dovuto spiegare ai poliziotti che scherzavo".

IL PIU' 'MATTO' - "Gravesen, il danese ex Real. Viveva a un ritmo accelerato. In campo era divertente: ti faceva dei falli atroci e poi si metteva a ridere. Però una bravissima persona...".

IL GIORNO PIU' FELICE - "Quello in cui ho salvato la vita a Roberto Carlos junior, mio figlio adottivo. Aveva cinque mesi e un problema molto grave al cuore: senza operazione sarebbe morto in una settimana. Adesso ha 12 anni".

SEEDORF - "Certo che diventerà un buon allenatore. In campo è sempre stato leader, voleva insegnare tutto a tutti. Kakà mi ha detto che Clarence capisce bene i giocatori ma io lo sapevo, abbiamo vissuto nella stessa casa per un anno e mezzo: ogni volta stava in bagno tre ore a sistemarsi quei capelli con una crema cattivissima. Insopportabile. Suonava a caso agli appartamenti dei vicini e, se quelli rispondevano, diceva che aveva delle pizze da consegnare. Abbiamo tutti un lato infantile".

FUTURO - "Due anni a Sivas, anzi uno. Per la prossima stagione ho due offerte concrete (una dalla Cina, n.d.r. ) e con altre 4-5 squadre ho già parlato. A maggio dirò dove vado, forse in Turchia, forse in Spagna".

QUELLA PUNIZIONE CONTRO LA FRANCIA - "Mai capito come mi è uscita. Usavo scarpe strette, e di sicuro hanno aiutato. Il pallone era molto leggero, e ha aiutato. La mia coscia sinistra ha una circonferenza di 64 centimetri, e anche quello c’entra. Però il tiro con le tre dita l’ho provato mille volte. Non mi è mai più riuscito".

MONDIALI FRANCIA 98 - "Sono stato il primo a vedere la crisi di Ronaldo, sul letto dell’hotel prima della finale. Per me era un attacco epilettico. Ho ancora paura: tremava, era rigido, tutto bloccato. Non aveva il fisico per giocare ma avevamo mezz’ora per decidere. E Ronie in Brasile è come un Dio, doveva esserci".

MONDIALI GIAPPONE e COREA 2002 - "Eravamo la famiglia Scolari: tutti amici, Cafu e Ronaldo i leader, io un clown. Il bambino della famiglia".

MONDIALI BRASILE 2014 - "Vince il Brasile, se dico un altro nome mi uccidono. Ma mi fa paura la Germania".

ANZHI - "Kerimov aveva il sogno di lavorare con me e mi ha fatto quel supercontratto. È una persona come noi ma se vai a casa sua e suoni, ti aprono 15 guardie del corpo. Lì è pericoloso... Mai avuto paura a Makhachkala. La gente lì è carina, ma la città è una follia. Una follia".

ETO'O - "Ha il suo carattere. Non ho niente contro di lui però Samuel vuole controllare tutto. Se ci sono un allenatore e un direttore, non puoi parlare con il presidente per decidere".
Si può parlare della banana lanciata nel finale di Krylya-Anzhi, nel 2011?
RAZZISMO - "La banana lanciata nel 2011 durante Krylya-Anzhi? Sarei uscito dal campo anche se fosse successo al terzo minuto. La gente ha problemi a casa, viene allo stadio e si sfoga: mi fanno pena. Quell’uomo mi ha lanciato la banana, poi mi ha chiesto di fare una foto. Ha fatto tre mesi di carcere. Gli hanno fatto mangiare solo banane. Colazione, pranzo e cena".

Fonte: Gazzetta dello Sport

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