Rassegna stampa

Roma 2024, applausi di Bach: «Candidatura che impressiona»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 17-07-2015 - Ore 07:53

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Roma 2024, applausi di Bach: «Candidatura che impressiona»

CORRIERE DELLA SERA - MENICUCCI - «Sono rimasto impressionato da come la città di Roma abbia preso a cuore la sua candidatura per l’Olimpiade 2024». Le parole di Thomas Bach (foto) , presidente del Cio, valgono più di mille presentazioni. Vista da Losanna, la crisi che agita il Campidoglio non esiste. E, di fronte alla nutrita delegazione italiana, composta dal sindaco Ignazio Marino e dall’assessora Alessandra Cattoi, dal sottosegretario Claudio De Vincenti, dai tecnici del ministero dell’Economia e di quello degli Interni, dai rappresentanti del comitato «Roma ‘24» (Claudia Bugno e Luca Pancalli), del Coni (il segretario generale Massimo Fabbricini), di Regione, Camera di Commercio, Unione industriali del Lazio (c’era il vicepresidente Giampaolo Letta), i signori del Comitato olimpico mondiale si sono detti «particolarmente colpiti dalla compattezza mostrata». Marino, sorvolando sulle vicende politiche cittadine, ha illustrato come la sua amministrazione vede «Roma nel 2025, con o senza le Olimpiadi» ed ha sottolineato come per la Capitale «i Giochi del ‘24 possono essere un nuovo bivio, come quelle del ‘60 rappresentarono uno spartiacque nella vita del Paese». Riferimento non casuale. Quelle furono il prototipo delle Olimpiadi «a dimensione umana», ed è lì che il Cio vorrebbe tornare: basta sprechi, cattedrali nel deserto, Giochi svincolati dal tessuto delle città. Una scelta per il presente, ma anche per il futuro. E Roma, da questo punto di vista, ha le sue chance da giocare con un progetto basato sulla «rigenerazione urbana», sulla disponibilità del «60% degli impianti», su un piano di trasporti che consenta spostamenti agevoli per gli atleti del villaggio olimpico (per l’area ci sono tre zone lungo la direttrice del Tevere, più Tor Vergata) e per i giornalisti del Media Center. Dal Cio, la richiesta (accolta) di una cabina di regia con Montezemolo, Malagò, Marino, Zingaretti, un elemento del governo (potrebbe essere la Vezzali, se entra davvero nel rimpasto che immagina Renzi). Da tempo, poi, la «caccia» ai voti dei delegati Cio (voteranno in 86) è partita, anche con alleanze trasversali: i membri italiani voteranno per Pechino ai Giochi invernali ‘22 e per Losanna per quelli giovanili sempre invernali del ‘20. Sperando, naturalmente, che cinesi (3) e svizzeri (4) ricambino quando ce ne sarà bisogno. 

Fonte: CORRIERE DELLA SERA - MENICUCCI

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