Rassegna stampa

Roma 2024: la corsa è partita

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-09-2015 - Ore 08:23

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Roma 2024: la corsa è partita

IL MESSAGGERO - CORDELLA - Adesso sì, si può dire che il sogno Olimpico è pronto per lasciare il mondo onirico e per trasformarsi in qualcosa di concreto e reale. Roma è ufficialmente candidata per i Giochi olimpici e Paralimpici del 2024. Lo ha sancito l’incontro in Campidoglio tra il sindaco Ignazio Marino, il numero uno del Coni Giovanni Malagò, il presidente del Comitato Roma 2024 Luca Cordero di Montezemolo e il suo vice Luca Pancalli. Firmata la lettera d’impegno dell’Italia che certifica al Cio la volontà della Capitale: il 16 settembre sarà lo stesso Comitato olimpico internazionale a rivelare i nomi delle nostre avversarie nella corsa all’organizzazione della «più grande festa dello sport al mondo». 
CERTEZZE E SORPRESEAl momento contro Roma c’è soltanto Amburgo, l’unica ad aver già formalizzato la propria candidatura, ma non ci sono dubbi che, entro il termine ultimo del 15 settembre, perverranno al Cio anche le missive di Parigi - secondo gli addetti ai lavori, la rivale più temibile - Los Angeles, che ha raccolto in corso d’opera il testimone americano da Boston, e Budapest che era in corsa anche nel 1960, quando poi il Cio assegnò le Olimpiadi proprio a Roma. Corsi e ricorsi che fanno ben sperare. Alla finestra stanno ancora la scettica Toronto e Baku, che dopo l’esperienza vissuta sotto traccia dei Giochi Europei, avrebbe voglia di mettere le sue nuovissime infrastrutture in vetrina su un palcoscenico decisamente più importante, sotto tutti i punti di vista. La deadline, come detto, è fissata per martedì prossimo. Poi, a chi sarà rimasto fuori, resteranno solo chiacchiere, valutazioni ed eventualmente qualche rimpianto. 
SORRISI E SODDISFAZIONERimpianti che non avranno artefici e sostenitori della candidatura capitolina. «Abbiamo firmato e siamo tutti contenti. C’è condivisione su tutto», sono state le prime parole di Malagò al termine del vertice, considerazioni sottolineate da Montezemolo che rispondeva sorridente, a chi gli chiedeva se ci fossero stati contrasti in Comune, «Mi dispiace per voi ma assolutamente no». Dal canto suo, Marino raccontava ai giornalisti di aver subito contattato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella «per informarlo personalmente». «Ha accolto con gioia la notizia - ha rivelato il primo cittadino - e ha espresso il suo sincero in bocca al lupo affinché Roma e l’Italia possano riportare nel nostro Paese il più importante evento sportivo al mondo». 
PUNTI DI FORZALe carte messe sul tavolo da Roma sono ovvie, a partire dalle bellezze della città e dalla cultura. Ma un ruolo chiave è senza dubbio giocato dalla cosiddetta legacy, vale a dire l’utilizzo futuro a favore della città delle strutture utilizzate per le Olimpiadi. E qui emergono gli aspetti più interessanti, a cominciare dalla collocazione del villaggio olimpico. «Credo proprio che si farà a Tor Vergata» ha anticipato Malagò, pur sottolineando la necessità di ulteriori verifiche su «alcuni aspetti della mobilità e logistici». Non manca nella lettera un richiamo alla pace e all’armonia tra i popoli. Il “gancio” lo fornisce il parallelismo tra il multiculturalismo di un evento come le Olimpiadi e quello di un luogo, come Roma, «in cui la diversità diventa la spina dorsale dell’uguaglianza». 

Fonte: IL MESSAGGERO - CORDELLA

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