Roma, in attacco scatta l’ora delle scelte. L’enigma Dzeko blocca l’assalto a Milik
CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - Pochi difensori e troppi attaccanti. E’ questa la situazione che Luciano Spalletti rischia di dover fronteggiare tra una decina di giorni, quando la Roma si radunerà per l’inizio della prossima stagione. E se il d.s. WalterSabatini sta cercando di dargli una mano e di rinforzare il reparto arretrato — entro metà settimana dovrebbe diventare ufficiale il passaggio in giallorosso di Mario Rui e potrebbero esserci novità nella trattativa per riportare a Trigoria Medhi Benatia —, dovrà fare altrettanto per sfoltire la lista dei calciatori offensivi. Che oggi sarebbero:Totti, Salah, Dzeko, El Shaarawy, Perotti, Gerson, Sadiq, Iago Falque, Ljajic,Iturbe, Ponce, Doumbia e Sanabria. Troppi, anche per il più offensivo tra gli allenatori. Alcuni tra questi non ci saranno il giorno del raduno: Iago Falque (prestito oneroso e diritto di riscatto) e Ljajic (7 milioni circa l’incasso) prenderanno la strada di Torino, sponda granata. Altri dovranno essere piazzati, per consentire alla società di fare cassa e di alleggerire il monte ingaggi. Le situazioni più urgenti da risolvere, per motivi differenti, riguardano Seydou Doumbia e Tony Sanabria. Il primo è ad un passo dal Basilea, disposto a prenderlo in prestito e ad accollarsi tutto l’ingaggio (6 milioni di euro lordi) dell’ivoriano. Discorso diverso per il paraguaiano, di ritorno dall’esperienza non felicissima in Coppa America ma da una stagione a tratti esaltante in Spagna alloSporting Gijon, dove ha giocato con continuità realizzando 11 gol in 29 partite.L’attaccante classe ’96 ha rifiutato un’offerta del Rubin Kazan, pronto a pagare 15 milioni di euro alla Roma, perché spera di finire di nuovo in Spagna o di andare inPremier, visto che nei giorni scorsi c’è stato un interessamento da parte delTottenham. Allo Sporting Gijon, al suo posto, dovrebbe finire Ezequiel Ponce, protagonista di una stagione tanto bella quanto sfortunata, ha riportato la rottura dei legamenti del ginocchio, con la Primavera di Alberto De Rossi, risultando però fondamentale nella conquista dello scudetto.
Fonte: CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI