“Scarsa personalità” l’accusa di Spalletti ai suoi ragazzi - E punisce De Rossi
REPUBBLICA - FERRAZZA - Totti, sei mesi fa, De Rossi a Cagliari. Punire i due simboli per educare lo spogliatoio. Esagerare con i capitani romani per imporre la propria leadership. Spalletti ha scelto questa strada comunicativa, con due interventi punitivi a distanza ravvicinata, molto duri e destinati a far discutere. In tutto questo è arrivata anche la frenata di Cagliari, con un pareggio subìto in rimonta che apre processi e mette in discussione la solidità della Roma. Quando ancora non è neanche cominciato settembre. La difesa necessita di molto lavoro, in particolare Vermaelen e Manolas hanno bisogno di tempo per collaudare la coppia. Si registra poi un difetto di personalità, una immaturità nel gestire le situazioni di difficoltà che sorprende un po’ tutti anche dentro Trigoria. Da lì lo sconforto del tecnico, sfociato nel plateale tuffo a pancia in giù davanti alla panchina del Sant’Elia al fischio finale, con i pugni battuti in terra. «Può sembrare scarsa personalità – l’ammissione di Spalletti nel post partita – in alcuni momenti siamo ancora fragili. Sicuramente non abbiamo ancora raggiunto l’equilibrio e la tranquillità. Di chi è la colpa? Dell’allenatore ». Allenatore che ha levato la fascia di capitano a De Rossi, provvedimento disciplinare a tempo (ma non è dato sapere fino a quando) arrivato a seguito del rosso diretto preso dal giocatore contro il Porto. Decisione che non fa piacere al numero 16, che però ha capito e accettato. Con la memoria che è andata al recente episodio legato a Totti.
Fonte: REPUBBLICA-FERRAZZA