Rassegna stampa

Si ricomincia sul web. In campo restano rabbia e ironia

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 07-10-2014 - Ore 09:14

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Si ricomincia sul web. In campo restano rabbia e ironia

C’è chi ha scritto sulla lavagnetta con cui il quarto uomo segnala il recupero «finché la Juve non segna» e chi ha realizzato una foto di squadra della Juventus in cui insieme ai calciatori ci sono arbitri e guardalinee. E poi c’è chi, in risposta, ha creato un video in cui si vede Totti che fa «quattro zitti e a casa» e poi, in serie, le sconfitte romaniste allo Juventus Stadium con Luis Enrique, Zeman e Garcia (2). L’Italia calcistica ieri parlava quasi esclusivamente della partita di domenica sera tra la prima e la seconda della classe e, da buon profeta, era stato Francesco Totti a tracciare la strada: «Tutta Italia pensa quello che sto dicendo io», aveva detto il numero 10 romanista facendosi portavoce di un sentimento anti-Juventus diffuso sui social network come nelle radio e sui forum. Della Roma, ovviamente, ma anche di altre squadre, persino della Lazio. Anche se, scrive un utente su Lazio.net, «già il solo nome dell’arbitro, Rocchi, me fa tornà il sorriso»

Totti e Padoin In tutto questo quadro, dove all’interno del colletto della maglia Nike di Buffoncompare la scritta «Rocchi non si discute, si ama», i tifosi della Juventus cercano di fare muro e ricordano tutte le vittorie contro la Roma nel nuovo stadio, ironizzano su Totti con un fotomontaggio in cui lui, vestito da pilota d’aereo, dice ai compagni: «Daje, giocatori scarsi (ovviamente l’espressione è più colorita, ndr ) che ve riporto a casa» e aprono discussioni sui forum dall’emblematico titolo: «Il Circo Massimo del piagnisteo». E quindi dopo «er go’ de Turone, il guanto de Aldair ecco er braccio de Maicon» che, come scrive «tuttojuve.com» dovrebbe portare Totti ad essere sempre più frustrato per «aver vinto meno scudetti di Padoin».

Tutti contro i politici Dal web alle radio, il copione non cambia. I romanisti inveiscono, i tifosi della Juventus ascoltano e, ogni tanto, telefonano o scrivono per rivendicare «una superiorità che va avanti da 80 anni». La rivalità cresce col passare dei minuti, lo sfottò pure, ma c’è qualcosa che riesce a mettere d’accordo tutta Italia. Da Nord a Sud, dai tifosi più accesi ai semplici appassionati di calcio, c’è una categoria contro cui si scagliano tutti volentieri. Gli arbitri? No, i politici. Loro, che parlano d’interrogazioni parlamentari e ricorsi, vengono caldamente invitati ad occuparsi di cose più serie e problemi reali. Senza distinzione, senza campanili, senza bandiere. E, soprattutto, senza alcuna ironia.

Fonte: gasport (C. Zucchelli)

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