Rassegna stampa

Spalletti pressa la Juve: «Noi facciamo sul serio»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 22-01-2017 - Ore 10:26

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Spalletti pressa la Juve: «Noi facciamo sul serio»

TUTTOSPORT - CARINA - La rincorsa della Roma continua. E chissà che questa sera le distanze dalla Juventus, impegnata all’ora di pranzo contro la Lazio, non siano ancora più esigue di quanto non lo siano già adesso. O ribaltate. Spalletti preferisce non pensarci ma lancia un segnale ben preciso: «Noi facciamo sul serio, la gente se n’è accorta e per questo ci spinge. Ho una sola sensazione, lo ripeto. Noi facciamo e vogliamo fare sul serio. Siamo una squadra seria e facciamo le cose seriamente, con tanti giocatori di un’altra pasta». Discorso che riguarda anche Nainggolan, sempre più uomo squadra e goleador (13 reti dall’arrivo del tecnico toscano): «Io direi che vale quanto Pogba. Radja è un calciatore completo, un calciatore forte, una razza di quelle forti. E’ un confronto che regge, c’è qualche anno di differenza con Pogba, ma per quanto riguarda il valore in campo e la sostanza espressa in quello che fa il paragone ci sta». Una valutazione da direttore sportivo. E a tal proposito, quando gli viene ricordata la recente intervista di Sabatininella quale l’ex direttore sportivo giallorosso dichiara che nella Roma ci sono quattro centri di potere (Roma, Londra, dove c’è Baldini, Boston e la Spagna, del futuro direttore sportivo Monchi), la replica non tarda ad arrivare: «Io veramente sapevo che erano cinque. Londra, Boston, Roma, Spagna e il quartiere Torrino, dove abita lui. Perché anche lui è un centro di potere». L’allusione al fatto che Sabatini graviti ancora in orbita Roma, aiutandoMassara sul mercato, aleggia nell’aria. Spalletti la coglie al volo e preferisce precisare «che se stiamo facendo bene in questo campionato, è perché tutti quelli che ci hanno lavorato hanno fatto bene. Quindi anche Sabatini. Di centri d’importanza però ne esiste solo uno: il campo».

OBIETTIVO DEFREL - Il Cagliari è alle porte e proprio la gara dell’andata, con i giallorossi avanti 2-0 e poi recuperati sul 2-2, è uno dei rimpianti maggiori del girone d’andata: «Proprio oggi ho rivisto l’immagine di quando, nel finale di gara, sbattevo i pugni per terra dopo i due gol che avevamo sbagliato. Mi dispiaceva perché potevamo vincere. Riguardando però il match il pari è stato giusto e abbiamo colto anche degli insegnamenti. Ora vogliamo far vedere ai sardi che non siamo quelli dell’andata. Troveremo una squadra in salute, hanno vinto col Genoa, hanno costretto il Milan a sudare sino all’ultimo minuto. Rastelli è un allenatore emergente che fa giocare la squadra in modo veloce e aggressivo. Dovremo stare attenti». Attenzione che non manca nemmeno sul mercato. Se una settimana fa era sembrato preoccupato per l’immobilismo del club («Il problema verrà a febbraio con 11 partite in 40 giorni. Lì se non hai il numero non ne esci vivo. Può capitare che tra infortuni e squalifiche non si arrivi neanche a 11 giocatori») ieri è sembrato molto più sereno. Quasi che i segnali di apertura registrati su Defrel lo inducano ad aspettarselo la prossima settimana a Trigoria: «Dice bene Pallotta, invece di parlare degli altri, facciamo i complimenti ai nostri. Se però capiterà qualche giocatore di livello per dare un contributo di qualità va bene. Se non capita restiamo così e siamo competitivi a tutti i livelli». Poi il tecnico precisa: «Non ci servono calciatori per fare numero. Non siamo poi così pochi, se riusciamo a farli funzionare tutti sono più che sufficienti». La sensazione è che tra qualche giorno potrebbe essere accontentato.

Fonte: TuttoSport - Carina

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