Rassegna stampa

Stadio, aut aut della Regione: «Subito le opere pubbliche»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 18-03-2017 - Ore 09:28

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Stadio, aut aut della Regione: «Subito le opere pubbliche»

IL MESSAGERO - Nonostante la febbre e le dosi di Borocillina – con tanto di “bugiardino” esibito ai cronisti – la giornata romana di James Pallotta, ieri, non è stata affatto leggera. Prima un vertice in Campidoglio, con la sindaca Virginia Raggi, poi tappa in Regione per incontrare il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. Il quale ha ribadito al manager di Boston che sogna lo stadio a Tor di Valle che «l’impianto sportivo si apre se ci sono tutte le opere pubbliche previste». Messaggio chiaro, quello della Pisana: «La realizzazione delle opere deve procedere di pari passo con la realizzazione e l’apertura della stadio». Niente piano in due tempi, in sostanza, come avevano fatto trapelare i privati dopo l’accordo con il Comune dello scorso 24 febbraio, con lo svincolo della Roma Fiumicino e il ponte sul Tevere rinviati a data da destinarsi. Tutte le infrastrutture dovranno essere completate in sincronia con lo stadio. Per Zingaretti «stiamo parlando di un progetto importante e collaborare significa essere garanti della legalità». Quanto ai tempi e alla scadenza ormai imminente della conferenza dei servizi (la dead-line è il 5 aprile), il governatore ha spiegato che «siamo in attesa che da parte di Roma Capitale arrivi questo famoso progetto».

IN CONSIGLIO COMUNALE – Anche il Campidoglio mantiene acceso il faro sulle opere pubbliche collegate allo stadio. Subito dopo l’incontro con Pallotta, dallo staff della sindaca hanno spiegato che «l’obiettivo dell’amministrazione capitolina resta quello di garantire e presidiare l’interesse pubblico del progetto, salvaguardando l’equilibrio di tutte le opere sul territorio». Se ne parlerà anche giovedì prossimo, il 23 marzo, in Assemblea capitolina, dove su richiesta del Pd è stata messa all’ordine del giorno una seduta straordinaria sul nuovo stadio della Roma. Lunedì invece è in programma un incontro tra i tecnici del Comune e i privati. Ed è in questa sede che i proponenti dovrebbero consegnare il progetto preliminare con l’Ecomostro di uffici e negozi dimezzato, considerato che ieri Pallotta si è presentato a Palazzo Senatorio a mani vuote. Niente rendering.

CORSA CONTRO IL TEMPO – Il rischio, a questo punto, è che i tempi per approvare una nuova delibera, per il Comune, siano troppo stretti, dato che entro il 30 marzo deve essere consegnato alla conferenza dei servizi un nuovo atto amministrativo per evitare la bocciatura. Anche per questo, nei giorni scorsi, dal Campidoglio è trapelata una certa irritazione per i ritardi dei privati. «Dall’accordo sulle cubature ormai sono passate tre settimane…», ragionano nel M5S romano. Di fatto, l’incontro di ieri è stato poco più di una visita di cortesia. Uscendo dal Comune insieme al diggì della Roma Mauro Baldissoni e all’ad Umberto Gandini, Pallotta si è detto comunque ottimista. «L’incontro è andato alla grande. Spero che la prima pietra venga posata tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo, poi ci vorranno tra i 26 e i 28 mesi». Secondo il presidente della Roma, «il progetto è migliorato», le tre torri saranno «down» (cioè andranno giù, non ci saranno), «ma lo stadio non cambia».

 

Fonte: IL MESSAGGERO

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