Tor di Valle, la Soprintendente: la tribuna non si tocca
CORRIERE DELLA SERA - CONTI - Vengono anche avviate «misure di tutela indiretta» per «assicurare le condizioni di prospettiva e di visuale del complesso». E’ l’inizio dell’iter che approderà al definitivo vincolo. Nel documento (inviato ai vertici del ministero ma soprattutto all’Ufficio della sindaca Virginia Raggi) si parla della tribuna «progettata dall’architetto di fama internazionale Julio Garcia Lafuente» come di «un esempio rilevante di architettura contemporanea ma anche di soluzione tecnico-ingegneristica e di applicazione tecnica industriale in fase di realizzazione».
La tribuna, afferma la Soprintendente, «costituisce un unicum dal punto di vista dimensionale» e la forma «del paraboloide iperbolico permette soluzioni continue di spessori minimi». In più viene sottolineato come l’Ippodromo «rivela una concezione progettuale fondata sullo studio del contesto territoriale» proteggendo «le caratteristiche tipologiche di contesto agrario». Un vincolo che, di fatto, contiene anche l’elogio di un progetto che non ha sfigurato l’Agro romano ma lo ha rispettato.
Il vincolo indiretto prevede che l’area vicina «sia lasciata libera da opere in elevato, ad eccezione dei manufatti esistenti, per i quali, in caso di sostituzione, non dovranno essere superate l’altezza e la densità attuali». Nel documento si ricorda inoltre «la necessità di sottoporre alla preventiva valutazione di questa Soprintendenza di settore qualsiasi intervento riguardante il bene in oggetto», cioè l’Ippodromo.
In quanto al «vincolo indiretto» si ricorda in chiusura, per una seconda volta, che «l’area dovrà essere lasciata libera da ogni opera in elevato, tranne che nella zona degli attuali manufatti, dove le altezze di eventuali opere non dovranno superare quella delle esistenti». A termine di legge – è l’ulteriore precisazione messa in evidenza nel documento – ci sono 80 giorni di tempo per produrre «osservazioni e memorie scritte».
Fonte: Corriere della Sera - Conti