Rassegna stampa

Totti va in panchina con Fiorello: «Tanto ormai ci sono abituato»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 25-03-2017 - Ore 08:45

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Totti va in panchina con Fiorello: «Tanto ormai ci sono abituato»

IL CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - «Ao, io so’ fatto così, la battuta me piace». La frase di un personaggio cult di Compagni di scuola, il film di Carlo Verdone, si addice a Francesco Totti, la cui vis comica, in questa fase della sua vita, non deve essere confusa con quella polemica di qualche tempo fa. Dopo l’intervista rilasciata a Maurizio Costanzo, con il giornalista molto duro nei confronti di Luciano Spalletti, ieri il capitano romanista è intervenuto da Fiorello, trasformandosi anche in cantante (De Gregori e Venditti) e pianista. Rispondendo all’invito dello showman di andare a sedere in panchina vicino a lui, Totti ha risposto: «Tanto sono abituato». Una battuta, amara magari, ma sempre una battuta. Nella Capitale, invece, si respira un dualismo tra tecnico e allenatore di cui in questa fase della stagione non si sentiva il bisogno. Una cosa in comune ce l’hanno, Totti e Spalletti: sono in scadenza di contratto e tutti e due non sanno ancora cosa faranno il prossimo anno. Legare la permanenza di uno alle sorti dell’altro sarebbe una forzatura: Totti vorrebbe continuare a giocare («finché mi diverto») anche con Spalletti in panchina («È il futuro, lo tratterrei anche se mi tiene fuori»). Il tecnico vuole dalla società garanzie a medio-lungo termine sulla permanenza di alcuni calciatori della rosa tra cui, per ovvi motivi anagrafici, non può esserci il nome del capitano. «Sto riflettendo tantissimo – ha detto Totti da Costanzo -, ho preso quasi una decisione però aspetto ancora per dirla. Può darsi che cambi idea».

Scelta saggia, perché anche un anno fa, più o meno di questi tempi, il suo destino sembrava segnato e poi, a suon di gol, convinse Pallotta a rinnovargli il contratto. Chissà, che non succeda lo stesso anche stavolta. Una parte della tifoseria sembra averlo scaricato – basta leggere i commenti sui social network -, ma sono ancora tanti quelli che lo sostengono. Sicuramente quelli che ieri erano a Trigoria ad assistere all’amichevole disputata dalla prima squadra contro la Primavera, in cui Totti ha realizzato una doppietta, segnando prima su calcio di rigore e poi con un tiro al volo di destro da far stropicciare gli occhi ai presenti, che gli hanno tributato un’ovazione, come gli capita tutte le volte che si alza dalla panchina all’Olimpico, e in tutti gli stadi d’Italia. Succede solo ai migliori, alle «bandiere»: prima di lui è capitato a Alessandro Del Piero e a Paolo Maldini, «traditi» però da società e tifosi proprio nel momento dell’addio. La missione di Totti, Spalletti, Pallotta e dei tifosi giallorossi? Non rovinare la più bella e più lunga storia d’amore del calcio italiano.

Fonte: IL CORRIERE DELLA SERA-PIACENTINI

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