Black carpet

James torna Jimmy

condividi su facebook condividi su twitter 15-12-2015

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James torna Jimmy

PIERO TORRI | Stadio: un altro rinvio. Rapporti con le istituzioni: confusi tendenti al peggioramento. Rapporti con i tifosi: era difficile, ma sono peggiorati. Rapporti con la squadra: inesistenti.Rapporti con Totti: conviviali ma misteriosi.Rapporti con il main sponsor: un quiz rimasto irrisolto. Rapporti con la stampa: conflittuali tendenti all'irreversibilità. In sostanza: dopo sei mesi di assenza, cosa è venuto a fare James Pallotta a Roma?

Se cerco una risposta, la trovo solo negativa. E allora rivoglio Jimmy, quello che in pieno inverno si era presentato a Trigoria e tanto per vedere l'effetto che fa, si era buttato in piscina (piena) lasciando di stucco tutti i presenti, quello con la faccia strafottente che diceva, convinto, di voler lasciare la Roma in eredità ai figli, quello che si presentava a Trigoria almeno per stringere la mano a tutti. Di questo James francamente non sappiamo cosa farcene. E ve lo scrive uno che nei confronti del nuovo percorso americano della Roma, è stato sin qui un accompagnatore fedele e, in qualche occasione, sin troppo accomodante. Mi auguravo che il suo arrivo dalle nostre parti, potesse in qualche maniera risolvere almeno uno dei tanti problemi che la Roma deve ancora risolvere. A cominciare dallo stadio che, giustamente, a Boston e dintorni è considerato il core business del progetto Roma per il presente e soprattutto per il futuro. E invece stiamo qui a confrontarci con l'ennesimo rinvio della presentazione del progetto definitivo che in Regione stanno ancora aspettando per dare il via alla conferenza dei servizi che, entro centottanta giorni, dovrà consegnarci una risposta definitiva. Eppure ce lo avevano detto loro che tutto sarebbe stato consegnato a ottobre, anzi no a novembre, no, meglio a dicembre. A James, non a Jimmy, glielo hanno detto che gennaio più centottanta giorni più o meno fa luglio quando, cioè, sulla poltrona di primo cittadino di Roma, ci sarà un nuovo sindaco che probabilmente, molto probabilmente, non sarà così entusiasta del progetto dello stadio giallorosso?

E vogliamo parlare della mancata visita a Trigoria? E' come se uno ha una casa a New York, va nella grande mela e decide di soggiornare in albergo, senza neppure 'passare a salutare i suoi dipendenti. Si dirà: ma i giocatori li ha salutati all'Olimpico dopo la partita con il Bate Borisov. E gli impiegati, gli uscieri. i dipendenti a radio e tv di stato? Il Jimmy che ho conosciuto non avrebbe mai commesso un errore del genere.

E lo sponsor che non c'è? E la frattura sempre più profonda con una tifoseria che non si presenta più allo stadio? E il balletto delle mail a Gabrielli?

No, non mi aspettavo tutto questo dai giorni romani di Pallotta. Perché io pensavo che sarebbe sbarcato Jimmy, non James

Fonte: a cura di Piero Torri

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Adriana Pisu 15/12/2015 - Ore 13:32

Forse in Italia e tanto piu' a Roma sarebbe bastato un Lotito o un Ferrero qualunque ...gente abituata alla lentezza burocratica ...ai bastoni tra le ruote agli impicci e imbrogli...ai se mi dai " forse" ti rendo.. alle radio e giornali che seguono non la verita' ( perlomeno non sempre) ma la politica dell'editore di turno...si si qui sarebbe bastato Lotito o Ferrero!!!!

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