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TerremoTotti

condividi su facebook condividi su twitter 21-02-2016

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TerremoTotti

INSIDEROMA.COM – PIERO TORRI – Mai, mai avrei immaginato di dover dedicare questa rubrica a Francesco Totti. Il più grande giocatore della storia della Roma, forse pure del calcio italiano. Il campione che ha riscritto l'intero album dei record societari. Il fuoriclasse che, solo per i gol, mi ha fatto alzare le chiappe per trecento volte, se poi aggiungo tutto il resto mi sa che arriviamo a un numero a quattro cifre. Il ragazzo di Porta Metronia in cui si sono identificate intere generazioni di romanisti più o meno giovani. Il simbolo di una città come il Colosseo. Il ragazzo che ho conosciuto quando aveva quattordici per poi accompagnarlo, come un devoto nei confronti di un santo, per tutta la sua carriera. Stavolta però sarei disonesto con la mia pelle se provassi a comprendere, giustificare, ridimensionare, accettare le parole del numero dieci della Roma dette ai microfoni di mamma Rai, a una brava collega e amica come Donatella Scarnati. Sarà che il mio mestiere ha cambiato il mio approccio alle cose facendo crescere in me una diffidenza che in realtà non mi appartiene, ma quando ho saputo che Totti aveva deciso, dopo mesi di insopportabile e per certi versi ingiustificato silenzio, di rilasciare un'intervista alla televisione di stato, ho sentito subito puzza di bruciato. Perché, per esempio, non farlo ai microfoni istituzionali di Trigoria dove abitano anche una radio e una televisione colorate di giallorosse? La risposta, sarà pure maligna, è perché forse, appunto, sono colorate di giallorosso. Forse c'era il sospetto che certe dichiarazioni non sarebbero andate in onda? Allora meglio tagliare la testa al toro, microfono di mamma Rai e pane al pane, vino al vino.

E allora, apriti cielo. Parole durissime. Ne posso apprezzare la sincerità, sempre che non siano state suggerite da qualcuno, ma non riesco a spiegarmene il motivo. Oltretutto parole rilasciate alla vigilia di una partita ufficiale, nel bel mezzo di una stagione in cui la Roma sta faticosamente provando a inseguire quel terzo posto che almeno darebbe un minimo di senso alle aspettative, premesse e promesse dell'estate scorsa. Perché, Francesco? Perché dare un ultimatum alla società? Perché mettere con le spalle al muro Luciano Spalletti? Perché non provare a riflettere che quelle parole sarebbero state un boomerang soprattutto nei confronti di quella Roma, che non ne ho il minimo dubbio, ami come tifoso autentico? Perché non immaginare di rinviare il tuo sfogo, che per certi versi posso pure comprendere, a un momento diverso? Perché, invece, in tutti questi mesi di Curva Sud deserta non hai mai detto una parola? Perché non pensare alla Roma? Perché non sospettare che le tue parole avrebbe provocato un cataclisma tra i tifosi? Perché non avere la certezza che le tue dichiarazioni da oggi saranno cavalcate da cialtroni e delinquenti che fino a qualche tempo fa non facevano altro che vomitarti addosso di tutto? Perché concedere quell'intervista negli stessi minuti in cui stava parlando Spalletti annunciando abbastanza chiaramente che contro il Palermo avresti giocato dall'inizio e poi, una volta saputolo, almeno così qualcuno mi ha raccontato, rimanendo spiazzato dalle dichiarazioni del tuo allenatore? Perché?

Stavolta, caro capitano, hai toppato modi e tempi. Non ce ne era bisogno, davvero. Forse per quella manciata di minuti che ti sono stati concessi contro il Real Madrid? Ma è vero o non è vero che quando sei stato chiamato hai risposto che non eri pronto? Dopo le tue dichiarazioni sto sentendo e leggendo di tutto. Comprese le critiche alla società che avrebbe dovuto fare in modo di non parlarti. Giustificando, di fatto, la censura roba che neppure nel terzo mondo. Sì, la società non c'è rimasta per niente bene delle tue parole, mi risulta che in qualche maniera, insieme pure a qualcuno che ti vuole molto bene, abbia tentato di convincere la Rai a un montaggio meno traumatico della tua intervista. Niente da fare, come peraltro è giusto che sia.

Ma questo non toglie che stavolta non ti ho proprio capito. Continuerò a volerti bene e a ringraziarti per tutto quello che hai fatto indossando la maglia della Roma, ma stavolta non riesco ad aggrapparmi a nulla per spiegare il tuo capo d'accusa. E per un solo, semplice e inedito motivo: per la prima volta da quando ti conosco, e sono più di venticinque anni, non ti ho percepito romanista. Non me lo sarei mai aspettato

Fonte: a cura di Piero Torri

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luciano 21/02/2016 - Ore 12:03

il mio esatto pensiero su questa brutta vicenda. grande Piero

Anna Del Pinto 21/02/2016 - Ore 12:50

come al solito hai concretizzato ,per iscritto,i miei pensieri ... FORZA ROMA!!!!!!!!!

adriano 21/02/2016 - Ore 14:59

Totti è immenso, ma non ha la scienza infusa, ha sbagliato, senza pensare a probabili dissapori nel club, e questo non si ammette da un campione come lui

Woody 21/02/2016 - Ore 17:11

bhe forse il capitano ha sbagliato nei modi e nei tempi , ma ha fatto bene a dire come la pensava ( secondo me c'e qualcocosa sotto che non sappiamo) ..ma ha mandato avanti per ventanni una squadra di somari , incapaci e ingrati... ( giocatori- dirigenti) forse avrebbe fatto bene ad andarsene al Real Madrid o altre belle squadre .. ha dato tutto , la vita per questa maglia ..e per un commento lo si mette in discussione? Francesco e' la Roma e la Roma e' Francesco ... non si discute si ama

angelo de angelis 21/02/2016 - Ore 17:15

Complimenti, Piero Torri, l'ascolto spesso per radio e l'apprezzo sempre. Stavolta si è superato, per equilibrio e onestà intellettuale

caratelli vittorio 21/02/2016 - Ore 17:20

forse le cose non saranno cosi, forse ci sarà altro dietro, non voglio dare ragione a Totti,ma sicuramente neanche alla società,penso che ci sia dell'altro tra Totti e Spalletti, comunque io se fossi stato l'allenatore avrei evitato di far entrare il capitano negli ultimi sei minuti della partita ha risultato già destinato, non vorrei pensare al male, ma per me è stata solo una umiliazione per il giocatore capitano e qualcosa di più e se il capitano ha fatto quello che noi biasimiamo una ragione ci potrebbe pure essere a favore di Totti

fabio falaschi 21/02/2016 - Ore 19:25

io credo che per la prima volta dopo 25 anni di carriera viene trattato come tutti gli altri... non è abituato...

Fulvio42195 21/02/2016 - Ore 19:56

Complimenti Piero per l'onestà intellettuale di questo articolo che sapendo quanto sei Romanista immagino quanto ti sia "costato" scrivere, manifestando la tua legittima delusione per il comportamento inammissibile e inaccettabile dell'immenso giocatore che è (mi risulta difficile dire è stato anche se credo sarebbe più giusto per una inesorabile inevitabile legge anagrafica) Francesco Totti. (non lo chiamo capitano perchè per un fatto generazionale il mio capitano sarà sempre Agostino). La frattura credo sia insanabile vista anche la permalosità di Spalletti. Provo un senso di dispiacere nel penare che finisca così una storia meravigliosa. Mia la cosa che più mi spiace è vedere come dopo 25 anni di comportamenti inappuntabili, Francesco sia scivolato in un comportamento sbagliato proprio sul finire. Son sicuro che a mente fredda, ragionando, mi auguro chiederà scusa. Auspico anche che metta a segno il goal più bello e più difficile, quello di dire "ho finito qui" senza mendicare minuti in campo, scenario che la sua immensa carriera non merita come epilogo. Un saluto e un ringraziamento con un FORZA ROMA

Lucia 21/02/2016 - Ore 22:13

Condivivo pienamente quanto hai scritto. Nell'intervista, versione integrale, ho avuto l'impressione di avere di fronte un uomo che soffre per lo scorrere del tempo e il suo inevitabile cambiamento fisico. Infatti ripete più volte che sta benissimo e l'inattiività lo rende inquieto al punto che ne va della tranquillità di chi gli è vicino. Forse uscire in questo modo è come se scaricasse la responsabilità su altre persone e motivazioni ..... uscendone"fisicamente integro". Mi dispiace immensamente ma comunque e sempre ...FORZA ROMA

Emer Bravo 21/02/2016 - Ore 23:49

Grande Piero condivido in toto!

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