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ONA: il Ministro dell’Istruzione tolga l'amianto dalle scuole

condividi su facebook condividi su twitter 30-03-2017

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ONA: il Ministro dell’Istruzione tolga l'amianto dalle scuole

(Ufficio Stampa Ona) L’Osservatorio Nazionale Amianto prende atto delle dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che ha dichiarato di aver investito 7 miliardi di euro per la sicurezza nelle scuole e quindi chiede che si proceda all’immediata bonifica e messa in sicurezza delle circa 2.400 scuole con presenza di amianto e materiali di amianto disseminate in tutto il territorio nazionale.

L’amianto è un cancerogeno completo, provoca mesotelioma (tumore sentinella della presenza di amianto), tumore polmonare, tumore alla laringe e alle ovaie, asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici. (IARC 2012. Asbestos. Actinolite, amosite, anthophyllite, chrysotile, crocidolite, tremolite. IARC Monogr Evaluation Carcinog Risk Chem Man, Vol. 100C1).

 

Ci sono circa 1.900 nuovi casi di mesotelioma ogni anno. I dati ONA sono confermati dalla pubblicazione “I numeri del cancro 2016 di Aiom/Airtum”, per cui la stima complessiva è di circa 6.000 decessi ogni anno solo in Italia, a tener conto di tutte le patologie.

I numeri della strage:

6.000 decessi per patologie asbesto correlate, poiché ci sono 1.900 nuovi casi di mesotelioma,secondo i dati pubblicati da “I numeri del cancro in Italia 2016 di Aiom/Airtum”: 1 su 234, gli uomini in Italia che rischiano di sviluppare questa patologia; 1 su 785, le donne; 4% i decessi oncologici per mesotelioma in entrambi i sessi; 2.732 i pazienti ad oggi in Italia con diagnosi di mesotelioma. Tenendo conto che i decessi per tumore polmonare sono il doppio rispetto a quelli per mesotelioma, e che ci sono anche altre patologie collegate, si superano i 6.000 decessi ogni anno.

 

L’amianto nelle scuole.

Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto, in Italia, sono più di 2.400 le scuole che hanno materiali di amianto e/o contenenti amianto, con conseguente rischio per la salute, dovuto alla inalazione e ingestione delle polveri e delle fibre, che generano.

La ricerca scientifica ha dimostrato che non sussiste una soglia al di sotto della quale il rischio si annulli (477/83/CEE e 148/2009/CE, e dall’Agenzia IARC), e che può essere sufficiente anche una minima dose - la cosiddetta "trigger dose" - anche "straordinariamente piccola", teoria sostenuta dal noto lavoro di Selikoff “Asbestos and disease” del 1978, per generare il mesotelioma, anche a distanza di decenni.

Sono circa 350.000 tra alunni e personale docente e non docente, coloro che sono ancora potenzialmente esposti a polveri e fibre di amianto per la presenza di materiali che lo contengono negli edifici scolastici e in Italia.

Dati epidemiologici.

Il V Rapporto ReNaM ha censito 63 casi di mesotelioma. Tra le più colpite ci sono, secondo la tabella riportata a pag. 132, le seguenti categorie:

3.4.2.1 Insegnanti elementari 10

3.4.2.9 Altre professioni intermedie dell’insegnamento 6

8.3.1.1 Bidelli ed assimilati 6

3.1.1.2 Tecnici chimici 5

2.6.2.0 Ricercatori, tecnici laureati ed assimilati 3

2.6.3 Professori di scuola secondaria superiore 3

2.6.3.4 Professori di scuola secondaria superiore in materie scientifiche 3

2.6.4.9 Professori di scuola media in altre materie 3

Gli altri mesoteliomi hanno colpito altri profili professionali del mondo scolastico, e poi debbono essere aggiunti i casi censiti successivamente (almeno 15 che si aggiungono alle rilevazioni del RENAM).

Mancano tutte le stime per quanto riguarda gli alunni.

Occorre tener conto anche delle altre patologie asbesto correlate (tumori al polmone che provocano un numero di decessi, almeno doppio di quelli del mesotelioma; cancri del tratto gastrointestinale e dell’ovaio e le patologie non neoplastiche, ma altrettanto mortali come l’asbestosi), per cui l’Osservatorio Nazionale Amianto ha stimato in 300 il numero dei decessi provocati, negli ultimi 15 anni, dalla presenza di amianto negli edifici scolastici nel solo personale docente e non docente.

Non si può prescindere dal fatto che, in chi è particolarmente predisposto, può essere sufficiente anche una dose non troppo elevata di polveri e fibre di amianto, per di più se prolungata nel tempo, come per il caso dei docenti.

I dati sono stati ulteriormente puntualizzati nel corso della conferenza “Amianto: 25 anni dopo la messa al bando, lo stato dell’arte e le prospettive future” che si è tenuta lo scorso 27.03.2017, presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, organizzata dal Movimento 5 Stelle, ed in particolare dell’On.le Alberto Zolezzi, da sempre vicino alle vittime dell’amianto e portavoce delle loro istanze e di quelle degli alunni e del personale docente e non docente esposto ad amianto nelle scuole.

All’esito del convegno, l’On.le Zolezzi (https://www.youtube.com/watch?v=H040ZtWaZm0) ha reso un’intervista pubblicata sul canale YouTube dell’ONA, unitamente all’Avv. Ezio Bonanni (https://www.youtube.com/watch?v=POkMNLYr7YM) : «Per tali ragioni - dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, legale di alcune mamme di scolari esposti ad amianto e di alcuni famigliari di insegnanti deceduti e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto - l’ONA sollecita ancora una volta il Ministro Valeria Fedeli affinché, anche alla luce dei paventati stanziamenti per la sicurezza scolastica, si proceda al più presto alla messa in sicurezza di tutte le scuole e, in caso contrario, si procederà nei modi e termini di legge in tutte le competenti sedi, anche quelle giudiziarie».

L’iniziativa è sostenuta anche dall’On.le Fabrizio Santori, consigliere della Regione Lazio, impegnato ormai da anni in prima linea nel sostegno delle istanze di tutela della salute rispetto al rischio amianto, il quale ha dichiarato: “E’ improrogabile un intervento di bonifica delle scuole del territorio, dove incredibilmente sono ancora presenti rivestimenti in questo materiale dannoso per la salute umana, ritenuto pericoloso anche se le sue particelle vengono inalate in minime parti. Non possiamo tollerare che i nostri figli e il personale scolastico siano esposti al rischio di sviluppare tumori futuri per l’esposizione da amianto in quelli che dovrebbero essere dei luoghi sicuri. I numeri dell’Osservatorio nazionale sull’Amianto fanno spavento, e sosteniamo l’urgenza rappresentata dall’Ona al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli di attivare ogni forma di intervento e tutela negli istituti scolastici del Paese, alla luce delle sue dichiarazioni circa i 7 miliardi di euro messi a disposizione dal Governo per la bonifica da amianto. Un tema che deve essere affrontato con estrema rapidità dalla Regione Lazio dove, nonostante l’approvazione di una legge specifica, la 17 del 31/12/2016, ancora notiamo un certo immobilismo o almeno non si sono viste azioni di rilievo su questo fronte o con politiche a sostegno di persone esposte o potenzialmente esposte ad amianto. Chiediamo di velocizzare ogni iniziativa sul nostro territorio per scongiurare ulteriori casi di sviluppo di neoplasie da asbesto, intervenendo soprattutto in quelle scuole che rischiano di trasformarsi in bombe a orologeria per la salute pubblica, rendendole invece luoghi salubri e incontaminati”.

L’Associazione ha sollecitato il Sindaco di Roma, Virginia Raggi, perché assuma tutte le necessarie determinazioni, non ultimo anche dell’utilizzo dei poteri di autorità sanitaria locale, per la messa in sicurezza delle scuole romane, in particolare dell’ex Alessandro Volta di Roma (Via Di Bravetta), all’interno della quale sono stati trovati materiali contenenti amianto, come pure certificato dal fatto che la stessa città metropolitana di Roma ha già disposto lavori “a carattere di urgenza per l’eliminazione di pannellature di amianto presenti nelle facciate esterne e di pavimentazione in vinil-amianto e colla sottostante presente nei corridoi e nelle aule dell’odierno edificio”.

Fonte: Ufficio Stampa Ona

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