Dietro la lavagna

Le pagelle di Piero Torri su Real Madrid-Roma

condividi su facebook condividi su twitter 09-03-2016

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Le pagelle di Piero Torri su Real Madrid-Roma

Szczeny 7,2

Il migliore. E pure questa considerazione non dà il senso della partita che la Roma ha giocato al Bernabeu. Coso, comunque, sino al gol di Ronaldo, aveva parato di tutto e di più, confermando l'ottimo momento che sta attraversando. Forse avrebbe potuto fare qualcosa di meglio sulla rete di Jaime Rodriguez, ma ormai la qualificazione era andata e sulla rete di Cr7, aveva rimediato pure una tacchettata sotto l'occhio degna di un gancio di Monzon.

Florenzi 6,3

Ha giocato con la solita, invidiabile, generosità. Non commettendo errori grossolani, se non un'uscita palla al piede, palla persa e rischio di fare la seconda del gol di Dybala a Torino. Eppure dalla sua parte il Real ha spinto con costante insistenza nella convinzione, prima o dopo, di fargli pagare dazio. In più ha sostenuto, appena possibile, la manovra offensiva, compresa una grande giocata che solo una parata importante di Jesus Navas gli ha strozzato in gola l'urlo del gol. E si era ancora sullo zero a zero...

Manolas 6,7

Un'altra prova da giocatore vero, da comandante di una difesa che non vuole farsi impaurire da nessuno. E' vero sul gol di Ronaldo si fa anticipare, ma è altrettanto vero che quello è Ronaldo, uno che ha più gol che presenze. Il greco, tra l'altro, almeno in un paio di occasioni, si è consentito un paio di uscite palla al piede al cospetto proprio di Cr7 che ne hanno confermato l'indiscutibile qualità. Speriamo che a Madrid non se ne siano accorti, altrimenti nel prossimo mercato si presenteranno a Trigoria con una diligenza piena di soldi e, in più, il fascino della camiceta blanca.

Zukanovic 6,1

Si pensava, peraltro a ragione, che sarebbe stato l'anello debole della linea difensiva. In realtà se l'è cavata con sufficiente disinvoltura, ridimensionando una velocità non da centista con un senso della posizione che in più di un'occasione è stato determinante. Ha confermato di poter essere un'alternativa garantita.

Digne 6,2

E' vero che dalla sua parte il Real ha spinto di meno, ma è altrettanto vero che il francese è stata protagonista di un'altra partita attenta e di grande disciplina tattica. Non sempre, peraltro, in occasione delle non troppo numerose sortite offensive, ha trovato il compagno con cui duettare per arrivare sulla linea di fondo e crossare. Sarà il caso di pensarci bene prima di non riscattarlo dal Psg, visto, oltretutto, che sulla corsia sinistra non è che il mercato offra dei fenomeni se non pagandoli uno sproposito.

Keita 6,5

Al Bernabeu ha giocato con quella tranquillità che è figlia legittima per chi, di queste partite, in carriera, ne ha giocate fin troppe. Ha cercato di dare geometrie al gioco romanista ogni volta che il pallone gli capitava tra i piedi, non sempre c'è riuscito, ma il senso tattico del maliano è stata l'arma, per oltre un'ora, che ha consentito alla Roma di maledire i troppi gol sbagliati. Se continua così di partite ne salterà pochine.

Pjanic 5,8

Il problema per lui, stavolta, sono state le scelte tattiche di Spalletti. Nel senso che con quel quartetto là davanti, l'indicazione del pelato di Certaldo deve essere stata del tipo difendiamo in sei e attacchiamo in quattro. Il bosniaco, in effetti, si è fatto notare quasi soltanto in fase di interdizione, ma da uno come lui uno si aspetta sempre la giocata decisiva. Alla fine del primo tempo è stato costretto a rimanere negli spogliatoi per un problema alla caviglia.

Salah 6,3

Un voto pieno in meno per due gol divorati che ancora non ci spieghiamo come abbia fatto. E' vero che in entrambe le occasioni il pallone gli è capitato sul non preferito piede destro, ma restano due gol mangiati, soprattutto il secondo. E il risultato era ancora sullo zero a zero. Per il resto è stato un'autentica spina nel fianco della difesa madridista dando anche una palla gol che Dzeko, forse per emularlo, ha sprecato in maniera grottesca.

Perotti 6,4

Ha cominciato con il freno a mano tirato, faticando a trovare la posizione giusta nel ruolo di trequartista centrale. E' migliorato con il passare dei minuti e con il cambio di ruolo, esterno sinistro offensivo, dove ha provato a fare male, colpendo anche un palo. Ha comunque confermato di essere una garanzia per il presente e il futuro.

El Shaarawy 6,1

Bene nel primo tempo quando si è fatto notare per il grande spirito di sacrificio in fase difensiva e per alcune giocate in quella offensiva, come il velo per Dzeko con il bosniaco, poi, incapace di mettere il pallone in porta. E' calato alla distanza, del resto erano almeno un paio d'anni che non giocava con la continuità con cui lo sta facendo da quando ha indossato la maglia giallorossa.

Dzeko 4,9

Il problema. E che problema. Dopo una manciata di minuti del primo tempo ha avuto tra i piedi una clamorosa occasione da gol, ciabattata indecorosamente fuori, fallendo quel gol che aveva chiesto Spalletti per cambiare pressioni e inerzia della partita. E poi una partita per lunghi tratti abulica, impreziosita solo da due bei palloni serviti a Salah che l'egiziano ha sprecato come lui. Se doveva convincere Spaletti a dargli più fiducia e continuità, mi sa che a Udine si rimetterà seduto in panchina.

 

Vainquer 6,3

E' entrato al posto del malconcio Pjanic, dimostrando di non impaurirsi di fronte a un grande palcoscenico.

Totti sv

Ci siamo alzati anche noi come tutto il Bernabeu applaudendo, quando Spalletti lo ha mandato in campo per regalargli una strameritata passerella. Giù il cappello.

Maicon sv

Minuti finali per un'altra passerella.

Spalletti 7,2

Aveva pensato e preparato una partita perfetta. Solo che è stato tradito, si fa per dire, dai suoi giocatori che hanno fallito non meno di quattro occasioni colossali quando il risultato era ancora sullo zero a zero. Ed è stato perfetto anche nel dopo partita quando alla squadra gliene ha dette di tutti colori.

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