Dietro la lavagna

Le pagelle di Roma-Frosinone a cura di Piero Torri

condividi su facebook condividi su twitter 31-01-2016

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Le pagelle di Roma-Frosinone a cura di Piero Torri

Finalmente. Certo non è stata una vittoria di quelle che ti riconciliano con il gioco del calcio, ma i tre punti alla Roma servivano come il pane. Sono arrivati e questo è quello che conta. Anche se il lavoro che c'è da fare è ancora enorme. La squadra ha bisogno di ritrovare fiducia e autostima, la vittoria del Frosinone può essere un primo passo.

Szczesny 5,8: Un uomo di manovra. Spesso, forse troppo spesso, i compagni lo chiamano in causa costringendolo a giocare più con i piedi che con le mani. In questo senso è uno bravo anche se non sempre è preciso nei rinvii, in particolare quelli lunghi. Per il resto può poco sul gol di Ciofani con il pallone che gli passa in mezzo alle gambe. Ha però una pericolosa tendenza a non uscire, cosa che può causare danni gravi ai cardiopatici.

Rudiger 7,3: Il migliore. Oltretutto in una posizione, esterno destro a galleggiare lungo tutta la fascia, in cui non aveva mai giocato. Piano piano sta convincendo anche i più scettici che può diventare un giocatore importante. Ha la qualità del coraggio, cosa di cui questa Roma ha un disperato bisogno. Piace per come interpreta la partita, da applausi a scena aperta una sua discesa sulla corsia destra, roba che deve aver sorpreso pure lui.

Manolas 6,6: Gioca con il solito piglio sfacciato, difficile batterlo nell'uno contro uno. In più ha quella generosità che è sempre un grande pregio soprattutto in una Roma che continua a essere una squadra in convalescenza. In difesa è una garanzia, peccato che a Sassuolo la garanzia non ci sarà visto che è stato ammonito e dovrà scontare un turno di squalifica. Speriamo bene.

De Rossi 5,9: Prestazione leggermente al di sotto delle due precedenti nella gestione Spalletti. Cerca di dare ordine e un senso al gioco della Roma, ma non sempre è preciso negli appoggi e lucido nelle scelte. L'insufficienza, però, è determinata dalla mancata chiusura in occasione del gol del Frosinone.

Zukanovic 6,1: Forse neppure lui pensava di esordire subito con la sua nuova maglia. Viene proposto come terzo centrale difensivo sulla sinistra. Si vede che è ancora spaesato, del resto solo tre giorni fa era ancora sotto la Lanterna. Dimostra applicazione. E si merita la sufficienza per un gol salvato nel primo tempo e per quel pallone che El Shaarawy trasforma nel gol della liberazione.

Pjanic 6,0: Non avesse segnato, non sarebbe mai arrivato alla sufficienza. Mi dà l'impressione di dover sempre pensare a quello che deve fare e questo lo costringe a qualche inutile tocco in più. Con l'arrivo di Spalletti il campo gli si è allungato, ma quando va in proiezione offensiva, servito da un pallone di Totti con il contagiri, mette a segno l'ottavo gol in campionato, ribadendo la sua leadership come cannoniere giallorosso.

Keita 5,1: E' stato un grande giocatore. Ora fa una fatica dannata a confrontarsi con i ritmi di una partita vera. L'impressione che mi dà è quella di un giocatore che ha perso un tempo di gioco e a livello di serie A è una roba che fa tutta la differenza del mondo.

Nainggolan 7,2: Ma avesse ragione Spalletti a farlo giocare più vicino alla porta avversaria? Con Garcia, quest'anno, non aveva mai segnato, con l'uomo di Certaldo ne ha fatti due, dando la sensazione di essere avviato a tornare il belga che aveva conquistato tutti nella sua prima stagione giallorossa. E' tornato anche a correre a tutto campo, roba che per lui deve essere pane quotidiano.

El Shaarawy 6,9: Un esordio che forse neppure lui aveva immaginato così. Non tanto per una prestazione con alti e bassi, conseguenza probabilmente del fatto che da troppo tempo non vedeva il suo nome in una formazione titolare, quanto per quel gol di tacco che fa tirare a tutti un gran sospiro di sollievo e gli consente di conquistare almeno quel che resta dello stadio Olimpico.

Salah 4,5: Conferma che il Salah della prima parte della stagione è solo un lontano ricordo. Fa una fatica maledetta anche perché troppo spesso è costretto a giocare spalle alla porta avversaria quando invece avrebbe bisogno di giocare esattamente al contrario. Se continua così presto si accomoderà in panchina.

Dzeko 4,5: Un sinistro che Leali gli strozza in gola l'urlo del gol. Poi, basta. Che sia un caso ormai è certificato da diverse settimane. Ne ha preso atto anche Spalletti che a trenta minuti dalla fine lo richiama in panchina.

Totti 6,5: Lo so, forse sono generoso nei confronti del capitano, però il voto se lo merita solo per quel pallone a Pjanic con cui poi i bosniaco fissa il risultato finale. Se può giocare senza correre troppo, è quello che è sempre stato, un campione. Maicon 6,1 Pochi minuti nel finale per garantire esperienza e personalità.

Vainquer sv: Spiccioli di partita a giochi fatti. Verrà utile in futuro, magari già alla prossima contro il Sassuolo.

Spalletti 6,2: Si aggrappa alle sue idee confermando Pjanic basso, Nainggolan alto e inventandosi Rudiger esterno. Il campo gli ha dato ragione, compreso il fatto che, magari a sprazzi, un abbozzo di gioco si comincia a vedere.

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