Il giardiniere nel pallone

Certe notti

condividi su facebook condividi su twitter 16-12-2016

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Certe notti
IL GIARDINIERE DEL PALLONE - FOIS - Tu credi nei draghi?
Probabilmente ti sarà più facile credermi pazzo.
E se ti dicessi che certe notti mi basta fissare il cielo per vederne uno?
Certe notti è davvero dura, dico sul serio.
Sono le notti del narciso dei poeti (Narcissus poeticus), quelle dei malinconici, dei solitari,
degli emarginati che cercano la luna nel riflesso di una torbida pozza d'acqua agli angoli
delle strade.
Sono le notti dei mille perché gettati al vento o fatti posare sul fondo di un bicchiere.
Lì, dove vorresti trovare la spiegazione a tutto e fatichi ad accettare il gusto arido della
sconfitta; preferendo affogare le tue ansie e le tue paure tutte d'un fiato, nell'attesa che
giunga un drago a condurti lontano.
Allora ci credi o no, nei draghi?
Rifiutarsi di farlo sarebbe come voltare le spalle alle imprese quotidiane. Ai mille e più
miracoli di tutti i giorni.
Certe notti (sì, sempre quelle) vale la pena di viverle solo per il piacere dell'attesa.
Un po' come la vigilia di Natale.
Certe notti le assapori al banco di un bar di periferia in attesa dell'evento che possa
cambiarti la vita.
E ti abbandoni tra le sfumature di una sigaretta accesa o tra la fitta nebbia della solitudine.
E non te ne frega un cavolaccio alpino (Adenostyles alliariae) di quello che sarà il domani
perché in certe notti, quelle notti, l'importante è sentirsi un drago pronto a sfidare il mondo
intero.
Sabato sera (ore venti e quarantacinque, Juventus Stadium), almeno fino al fischio d'inizio,
sarà proprio una di quelle notti.
Il tifoso della Roma ne ha vissute tante, tra l'illusione e il disincanto.
Il tifoso della Roma viaggia da sempre tra sogno e realtà.
E chissà che l'oracolo Luciano non abbia indicato, ai propri uomini, la giusta strada per la
salvezza.
Il destino sembrerebbe indicare l'alba di un nuovo, splendente, giorno.
Ma prima deve ancora passare la notte, una di quelle notti.
Chissà se questa volta, tra gli altipiani piemontesi, dalla borsa del pastore (Capsella bursa
pastoris) non salti fuori qualcosa di insolito e che la trombetta dei morti (Colchicum
autumnale) suoni (sportivamente, si intenda) per loro.
Almeno stavolta.
Certe notti son così, spente in un bianco e nero che vuole migrare nella terra dei colori.
Magari porpora e oro.
Il tifoso della Roma ne ha vissute troppe, ma non ha mai smesso di credere nei draghi.
Specie nei momenti più difficili, quando le stelle splendono più forti per chi, come lui, sa
dove guardare...

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