In punta di penna

Finalmente una Roma bella e vincente

condividi su facebook condividi su twitter 03-02-2016

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Finalmente una Roma bella e vincente

La Roma vince e convince a Reggio Emilia contro il Sassuolo. I giallorossi battono per 2-0 in trasferta gli uomini di Di Francesco con pieno merito e mostrando un gioco non ancora oliato né perfetto ma, per almeno un tempo, molto piacevole. Spalletti è costretto a fare di necessità virtù: out Florenzi, Digne, Torosidis, Iago Falque  e Dzeko per infortunio più il lungodegente Strootman e lo squalificato Manolas, il tecnico toscano propone una Roma a due facce. Quando il pallone è tra i piedi dei ragazzi dell’ex tecnico dello Zenit, la Roma attacca con una difesa a 3 con Maicon sulla linea dei centrocampisti, mentre quando il possesso palla è dei neroverdi difende a 4, col brasiliano che scala sulla linea dei difensori e Zukanovic si allarga a sinistra. La coppia centrale è inedita, composta da De Rossi e Rudiger, con il numero 16 ad impostare e nel ruolo di leader difensivo e col tedesco in marcatura su Trotta, centravanti avversario all’esordio in serie A da titolare. A centrocampo, un mix di tecnica e muscoli con Keita e Pjanic davanti alla difesa e con Nainggolan pronto a contrastare il regista avversario ed a ripiegare sulla linea mediana in caso di necessità. Davanti, Salah ed El Shaarawy larghi e Perotti finto centravanti. L’ex genoano è stato letteralmente catapultato nell’ambiente giallorosso, poiché fino a domenica scorsa difendeva i colori rossoblu. Poco il tempo a disposizione per conoscere i compagni ed i loro movimenti in campo ma ha subito dimostrato grandi qualità tecniche e di personalità in un ruolo che non gli è proprio congeniale. La partita ha ritmi alti sin dall’avvio, come di consueto per le squadre di Di Francesco, bravo a rendere la sua formazione compatta ed aggressiva sui portatori di palla, creando difficoltà alla manovra romanista. Spalletti, però, si è dimostrato altrettanto all’altezza del compito, poiché ha studiato bene il match con i giallorossi bravi ad uscire dal pressing ed a creare spesso pericoli dalle parti di Consigli. La partita si incanala sui binari giusti quando Pjanic serve un pallone in profondità per Salah, che dalla fascia destra si accentra e lascia partire un sinistro a giro sul secondo palo che entra in rete nonostante l’estremo tentativo del portiere dei padroni di casa. La Roma continua a spingere ed il commento più ricorrente dei tifosi giallorossi è: stanno giocando meglio e creano più pericoli in questa prima frazione di gioco che nell’intero 2015. Nulla di più vero ed infatti in 2 occasioni il raddoppio sembra cosa fatta. Prima con Maicon, che si fa 80 metri di campo in progressione come ai tempi dell’Inter del triplete ed al limite dell’area di rigore, chiede ed ottiene l’1-2 con Salah, che lo manda in porta ma il suo tiro di punta come a calcetto, esce di poco alla sinistra dell’estremo difensore del Sassuolo. Grande rammarico per un’azione che avrebbe meritato maggior fortuna. Si può dire lo stesso per un’altra azione romanista, stavolta, molto più corale: magia di Pjanic dalla trequarti, che con un delizioso pallonetto libera Salah, che stoppa con grande eleganza in area di rigore, accelera e quando arriva quasi sul fondo, mette in mezzo un pallone al bacio per El Shaarawy, che  supera Consigli ma che l’ex milanista tocca male e si spegne sul fondo. Al Mapei Stadium, nel primo tempo, c’è una sola squadra in campo e se la Roma avesse concretizzato maggiormente le occasioni createsi e l’arbitro avesse concesso un penalty per un doppio fallo (prima Vrsaljko spinge e fa lo sgambetto al “faraone” e poi, dopo che quest’ultimo si è rialzato con grande fair play, Acerbi lo scaraventa in terra in malo modo), la prima parte di gara si sarebbe chiusa con un risultato più largo. Gli unici tiri in porta del Sassuolo della prima parte della sfida arrivano dalla distanza con Sansone, Berardi e Trotta ma nessuno dei 3 crea grosse preoccupazioni a Szczesny. Ancora una volta buona la prova di Zukanovic sia da esterno, dove annulla il pericolo numero 1 dei neroverdi e cioè Berardi, che da centrale in coppia con Rudiger, costringendo il tecnico del Sassuolo a sostituire il suo centravanti di giornata con Falcinelli, ottenendo in ogni caso risposte deludenti. A complicare una situazione difensiva non certo agevole, c’ha pensato De Rossi, che ha chiesto il cambio per un affaticamento muscolare prima che potesse trasformarsi in qualcosa di più grave. A quel punto, l’ex Sampdoria è passato al centro ed è entrato in campo Gyomber, che ha giocato da terzino sinistro con compiti prettamente difensivi cercando di commettere meno errori possibili. Nella ripresa, il pesante carico di lavoro programmato dall’allenatore romanista, la pressione dei padroni di casa, le tante assenze, la scarsa amalgama tra i tanti giocatori in campo con poco minutaggio e nuovi arrivati, il rischio pareggio era dietro l’angolo. Il Sassuolo ha prodotto il massimo sforzo, contando anche su un arbitraggio non certo avverso e sulla stanchezza di alcuni elementi-chiave giallorossi sugli scudi nella prima metà dell’incontro. In particolare, Maicon è calato alla distanza, come era prevedibile ma ha resistito sino a 10’ dalla fine con grande abnegazione alla causa. Lo stesso Perotti non poteva esser al 100% sia per aver giocato 48 ore prima, sia perché in questa stagione ha saltato diverse gare per squalifica. Mister Di Francesco, poi, ha inserito 2 punte ed un centrocampista bravi a superare il marcatore diretto e ad impensierire le difese avversarie come Falcinelli, Pellegrini e Politano, gli ultimi 2 anche di scuola Roma e che volevano mettersi in mostra. L’unico lampo della seconda frazione di gara lo ha avuto ancora Pjanic, costretto poi ad uscire per un piccolo guaio fisico ma prima di lasciare il campo ha regalato un pallone meraviglioso nel corridoio di destra a Salah, che in progressione ha superato in scioltezza Cannavaro, entrando in area di rigore ed a tu per tu con il portiere neroverde, ha tirato troppo debolmente con Nainggolan liberissimo al centro dell’area di rigore. Il forcing del Sassuolo ha prodotto un tiro dalla trequarti di Berardi in una posizione simile a quella del gol di Salah tentando una conclusione quasi identica a quella dell’egiziano ma l’estremo difensore polacco ha risposto con una bella parata a mano aperta deviando il tiro in corner. E’ stato bravo Rudiger,in un’occasione potenzialmente pericolosa, a recuperare su Sansone ed anche Szczesny a respingere un tiro di Acerbi, centravanti d’esperienza nella circostanza. Bello il “sombrero” dell’ex milanista ai danni di Rudiger e la girata al volo di sinistro, per fortuna del numero 25 giallorosso, era un po’ centrale e così è potuto intervenire tuffandosi bene alla propria destra, con Sansone voglioso di ribadire in rete ma in posizione irregolare. L’opportunità di pareggiare arriva a pochi secondi dal 90’: Politano supera Rudiger sulla trequarti spostato sulla fascia sinistra e si invola verso l’area di rigore, appena entrato, serve Pellegrini nei pressi del dischetto e mentre sta per calciare, arriva la scivolata da dietro di Nainggolan che costa al belga il secondo cartellino giallo e quindi l’espulsione con conseguente calcio di rigore. Stavolta, Calvarese vede ciò che c’è da vedere. Berardi avrebbe l’occasione più ghiotta per regalare al Sassuolo la rete del pari ed invece tira fuori col pallone che batte sulla parte alta della traversa e poi va verso la curva occupata dai tifosi romanisti, che festeggiano. Nei 4 minuti di recupero, la Roma soffre molto anche perché la difesa è completamente inedita e non certo tra le più prestigiose del panorama europeo: Gyomber, Rudiger, Zukanovic ed Emerson Palmieri non darebbero garanzie neanche ad una squadra in lotta per salvezza eppure fiducia e determinazione permettono loro di reggere l’urto dell’attacco dei padroni di casa. L’unico pericolo arriva al 92’ dalla punizione da 25 metri di Sansone, scaturita per un fallo sullo stesso ex Parma commesso da Vainqueur, che avrebbe potuto fare una ventina di metri prima. Il pallone si perde sul fondo e la Roma può controllare la gara sino al termine ma Perotti decide che vuole bagnare il suo esordio con la specialità della casa: anticipo netto su Magnanelli, finta in area di rigore che stende Cannavaro e cross sui piedi di El Shaarawy, che da vero rapace d’area anticipa Vrsaljko e trasforma per la rete del definitivo 2-0 con il direttore di gara che non fa neanche riprendere il gioco. Le vittorie della Roma hanno quasi tutte una cosa in comune: la sofferenza. Raramente, i giallorossi hanno dominato e vinto largamente un incontro e questo non ha fatto eccezione. Tante le note positive che possono far ben sperare per il proseguo della stagione: oltre al bel gioco per un tempo, la grinta ed il cuore di molti elementi in condizioni non perfette, la cosa più emozionante è stato l’abbraccio di tutti i titolari con quelli della panchina, staff tecnico compreso. Lo spirito di gruppo che sta ricostruendo Spalletti può esser l’arma in più in questa seconda parte di stagione. Peccato che dal mercato non è arrivata la ciliegina sulla torta, cioè un centrale difensivo in grado di giocare sulla fascia ma i 3 acquisti stanno dimostrando di meritare la nuova maglia. L’augurio è che tutti gli infortunati tornino quanto prima, in particolar modo Kevin Strootman. Con lui in campo ed in buone condizioni, la Roma potrebbe ancora dire la sua quantomeno per il terzo piazzamento alla fine del campionato.

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