In punta di penna

Il comandante guida la Roma alla vittoria

condividi su facebook condividi su twitter 17-12-2017

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Il comandante guida la Roma alla vittoria

Doveva esser vittoria e vittoria è stata. La Roma ha battuto il Cagliari per 1-0 e ha così mantenuto lo stesso margine di svantaggio sul Napoli ma ha recuperato 3 punti sull’Inter, sconfitta per la prima volta in questo campionato e Juventus agganciata con le stesse gare disputate. Tutto facile? Macchè, esattamente il contrario. Gli uomini di Di Francesco hanno faticato tantissimo per venire a capo di un Cagliari che il tecnico Lopez ha impostato con 11 giocatori sotto la palla con qualche sporadica ripartenza ma soprattutto pressing a tutto campo sui portatori e raddoppi su chiunque superasse la metà campo. Si è rivisto il rinvio del difensore durante la rimessa dal fondo, perdite di tempo e falli sistematici come non si vedevano da tanti anni. I sardi sono venuti a Roma per il punto e hanno cercato di prenderlo come si dice nella Capitale “giocandosi la strada di casa”. I giallorossi, però, a differenza di altre volte in cui hanno tirato molto e concretizzato poco, si sono fatti bloccare più mentalmente che fisicamente da questo modo antico di giocare degli ospiti. Poche le conclusioni a rete davvero pericolose: un tiro di Kolarov nel primo tempo ben parato da Cragno, eroe di giornata, ma c’è stato poco altro nella prima frazione di gioco. Nella ripresa, le cose non stavano andando molto meglio finché un bel taglio di Dzeko ha sorpreso la difesa cagliaritana ed il loro portiere è stato anticipato dall’attaccante bosniaco che è stato atterrato in piena area. Qui, entra in gioco per la prima volta Damato e la Var. L’arbitro di Roma-Samp del 2010 ammonisce il numero 9 romanista per simulazione ma, per sua fortuna, dal Var gli segnalano che l’intervento di Cragno è nettamente falloso, il direttore di gara va a controllare sul monitor e cambia decisione: rigore per la Roma ed ammonizione tolta a Dzeko. Sul dischetto va il solito Perotti ma stavolta il suo modo originale di tirare non lo premia perché l’estremo difensore sardo non si tuffa prima del tiro, intuisce l’angolo e l’argentino non ci mette molta forza e così il penalty viene prima intercettato e poi bloccato. Si resta sullo 0-0 in una partita che aveva invece bisogno di esser sbloccata anche da calcio da fermo e così gli uomini di Lopez continuano nel loro “catenaccio” moderno ed organizzato tentando solo con Farias qualche sporadica azione più per allentare la tensione che per provare a vincere. Eppure, è proprio il neoentrato ad esser il più pericoloso, quando in area approfitta di uno scontro tra Manolas e Fazio per calciare a rete a giro ma tira decisamente alto. La Roma non demorde e Di Francesco tenta il tutto per tutto passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1 inserendo prima El Shaarawy per Pellegrini e poi Strootman per Nainggolan, apparso col freno a mano tirato come spesso gli capita contro il Cagliari ed infine Under per Schick nel ruolo di trequartista dietro Dzeko. I cambi sono forse leggermente tardivi ma il tecnico giallorosso legge benissimo tutti i match che disputa la Roma e sa sempre come correggere le cose anche nelle situazioni più difficili. E’ chiaro che con 4 punte vere in campo la squadra era maggiormente a rischio contropiede ma la diga De Rossi-Strootman e la determinazione dei romanisti a chiudere gli avversari nella propria area di rigore ha fatto sì che si giocasse per circa una ventina di minuti negli ultimi 25 metri dei cagliaritani. Visto che si era perso del tempo per assegnare il rigore, Damato ha concesso 6 minuti di recupero ed al quarto di questi, la Roma ottiene una punizione dalla trequarti spostati a sinistra. Sul pallone c’è ovviamente Kolarov, che disegna una traiettoria pericolosissima in area che Cragno allontana ma, per fortuna dei giallorossi, sul petto di Fazio che fa scendere la sfera e di piatto la deposita in rete entrando in porta anche lui. Roma in vantaggio e vittoria? Tutti i romanisti festeggiano ma al tempo del Var bisogna farlo solo dopo che gli arbitri abbiano confermato che tutto si sia svolto regolarmente. Anche stavolta, Damato va al monitor e controlla se ci sono state delle scorrettezze. Fuorigioco? Non c’era. Fallo di mano di Fazio? Il pallone sbatte nettamente prima sul petto poi scende sul braccio sinistro attaccato al corpo e poi l’argentino lo mette in porta. Ricordate il gol dell’imperatore Adriano in un derby di Milano? Se quel gol è stato convalidato, questo forse non aveva neanche bisogno di esser rivisto. Comunque, dopo 2 minuti di perplessità, angoscia e paura da parte di tifosi e ambiente Roma tutto, l'arbitro di Barletta assegna la rete dell’1-0 ed i giallorossi che pensavano di aver vinto, devono tornare a giocare gli ultimi 2 minuti che ovviamente non si erano più giocati. Bravi anche in quella circostanza a rimettere la testa sul match e a tenere lontano il pallone dalla propria area di rigore. Se c’era un incontro che per tante ragioni la Roma doveva vincere era questo. L’Inter è caduta per la prima volta in stagione, mentre il Napoli sarebbe scappato a +6 ed in questo modo si è ripresa la Juventus. Come ha spiegato lo stesso De Rossi, questa gara in altre annate sarebbe finita al massimo con un pareggio ed invece i 3 punti sono di platino, poiché, a sentire lo stesso numero 16 giallorosso, questa vittoria non è fine a se stessa. La Roma ha dimostrato di saper soffrire e di cercare fino all’ultimo secondo di prendersi la vittoria in tutti i modi e con questo spirito e con questa unione del gruppo diretti da un allenatore lucido e che sa quello che si deve fare anche nei momenti di difficoltà, non china il capo ma è ben concentrato, si può fare un gran bene. Unica nota più che stonata da rivedere: l’intesa tra Schick e Dzeko. Il ceco sembra un pesce fuori d’acqua sulla fascia, fatica ancora ad entrare in forma, si vede che ha numeri ma ancora non riesce a metterli in mostra, è troppo macchinoso ed invece di dialogare col bosniaco, lo ostacola. Sono 2 grandi giocatori ma entrambi attraversano un periodo complicato ed appena torneranno a fare ciò che sanno fare, saranno un’importante risorsa per la squadra. Chissà se questo è il modulo tattico migliore o se magari Perotti potrebbe agire sulla trequarti con le 2 punte a spartirsi centrodestra e centrosinistra dell’attacco ma comunque è una scelta che spetta ad un trainer che sin qui ha dimostrato da sapere sempre cosa fare e che, anche nelle situazioni di emergenza, non è impreparato. Tre punti di platino ma ora testa alla sfida di Coppa Italia col Torino di mercoledì e poi si penserà al big-match dell’Allianz Stadium contro la Juventus.

Fonte: A cura di Massimo De Caridi

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