In punta di penna

La Roma domina a San Siro e risplende la stella di Nainggolan

condividi su facebook condividi su twitter 27-02-2017

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La Roma domina a San Siro e risplende la stella di Nainggolan

La Roma batte l’Inter per 3-1 a San Siro in una partita tatticamente perfetta degli uomini di Spalletti. I giallorossi devono fare a meno di Emerson Palmieri, che ha un affaticamento muscolare per le tante gare giocate consecutivamente ma non si scompone. Il tecnico di Certaldo inserisce, a sorpresa, Juan Jesus nel ruolo del connazionale e non Mario Rui (ancora non pronto per questo tipo di gare) e la scelta si rivelerà giusta. Per il resto, la formazione è quella che tanto bene sta facendo nelle ultime giornate e domina l’Inter in ogni zona del campo. I nerazzurri si schierano con molti giocatori offensivi ma Pioli gioca di rimessa, caratteristica poco utilizzata quando era alla Lazio. Il match viene controllato dalla Roma, che va in vantaggio al 12' grazie al bellissimo gol di Nainggolan, che segna con un tiro a giro sul secondo palo dopo aver disorientato Gagliardini. Poco da fare per Handanovic e la Roma è sopra di un gol. L’Inter prova ad uscire fuori dal suo guscio ma la scelta del tecnico interista di giocare a specchio con Candreva e Perisic a confrontarsi con Juan Jesus e Bruno Peres non viene premiata dal campo ed anzi è soprattutto l’ex Torino a rendersi pericoloso con un bel cross per Dzeko, che tenta di servire Salah anticipato al momento del tiro dalla copertura di Gagliardini e Perisic. Gli uomini di Spalletti stanno bene in campo e gestiscono i tempi di gioco con una sincronia in stile danzatrici del nuoto. Strootman è bravo sia nella fase di recupero-palla che nel far ripartire l’azione, è sempre nel vivo della manovra ma ancora deve perfezionare l’ultimo passaggio. De Rossi mette la solita carica agonistica e se non fosse per quel giallo rimediato al 40' che lo costringe a giocare col freno a mano tirato, in fase difensiva rasenterebbe la perfezione. Meno bene, invece, quando deve impostare la manovra quando regala un paio di ripartenze pericolose all'Inter ma non è nelle sue corde e nemmeno il suo compito primario. Prova di carattere ed orgoglio quella di Juan Jesus, che vuole dimostrare al suo ex pubblico di non esser poi così scarso ed in effetti gioca un buon incontro. Distratto, invece, Bruno Peres sia in fase offensiva che in quella difensiva anche se riesce a rimediare ad un errore di posizione quando devia in corner una pericolosa conclusione di Perisic. Bella la palla data a Dzeko ma fa poco altro. Il trio difensivo è paragonabile a quello della Juventus sia per la bravura dei singoli sia per i meccanismi che hanno Manolas, Fazio e Rudiger. La speranza è che questi 3 possano rimanere a Roma per diversi anni perché darebbero tante soddisfazioni ai tifosi romanisti. Ottima la prova di Szczesny, che non può nulla sul gol di Icardi ma è fantastico al 3’ di recupero del secondo tempo quando esce a valanga ma in maniera regolare sui piedi di Eder. Sembra una sfida a chi fa la partita migliore quella che vede protagonisti Alisson e l’estremo difensore polacco e ad oggi, qualunque scelta farà il mister giallorosso sarà quella giusta. L’alternanza tra i 2 ha portato benefici insperati e bisogna fare un plauso anche a Marco Savorani, preparatore dei portieri della Roma, che li ha fatti crescere esponenzialmente nel corso della stagione. Davanti, confermatissimi Salah, Nainggolan e Dzeko. L’egiziano è il meno appariscente dei 3 contro i nerazzurri ma subisce una decina di falli da dietro da parte di D’Ambrosio senza aver quasi mai il meritato fischio a favore. La sua partita è più di aiuto ai compagni che di finalizzazione, anche se prima dell’1-0 aveva avuto una possibilità importante alla quale il numero 1 interista aveva detto di no. Dzeko non ha segnato ma si è procurato il rigore che ha chiuso la gara e fornito un altro prezioso assist a Nainggolan nell’azione della prima segnatura. Dulcis in fundo, il Ninja. Oltre a giocare un match di assoluto valore, mette a segno 2 reti una più bella dell’altra: la prima da vero fuoriclasse e la seconda dopo una corsa di quasi 60 metri, lascia partire un destro a 99 km orari dal limite dell’area di rigore che Handanovic non riesce neanche a sfiorare. A 20’ dalla fine, Spalletti fa entrare Perotti al posto di Salah, scelta forse rischiosa considerando che la Roma stava giocando quest'ultima parte di gara in contropiede e l’ex Fiorentina poteva esser micidiale nelle ripartenze ma l’argentino è entrato in campo con la testa giusta e si è reso più che utile nel cucire la manovra e tenere legati centrocampo ed attacco non lasciando solo Dzeko e dando una mano in copertura alla retroguardia. Fino all’81’, i giallorossi avevano commesso poche sbavature e tutte veniali. L’azione che porta all’1-2 interista parte da una chiusura mancata di Strootman, un bel taglio di Perisic, che di prima intenzione ha servito al centro per Icardi, che ha segnato a porta vuota per la mancata marcatura di Rudiger. Nel finale, il mister giallorosso fa entrare Paredes per uno stanchissimo De Rossi. A quel punto, i padroni di casa si gettano nella metà campo romanista con le residue forze ma è la squadra ospite a trovare il gol che chiude virtualmente le ostilità. Dzeko entra in area di rigore, anticipa Medel, che lo atterra, per Tagliavento è rigore e Perotti non si fa pregare e con la sua solita calma, spedisce il pallone in rete. Settimo penalty consecutivo trasformato dall’ex genoano, che diventa così il secondo specialista stagionale dopo Lacazette del Lione (prossimo avversario della Roma in Europa League), che ne ha messi a segno 10 di seguito. Quella contro l’Inter è forse la più bella partita disputata dai giallorossi insieme a quella al San Paolo col Napoli (finita 1-3 anche quella) non solo e non tanto da un punto di vista estetico ma per il valore dell’avversario, che veniva da una striscia di 9 vittorie nelle ultime 10 gare ed anche per l’importanza del match. La Roma, vincendo, ha aumentato il distacco dal Napoli a 5 punti, è rimasta a -7 dalla Juventus e ha messo un solco nei confronti delle altre inseguitrici. Da non dimenticare che questo incontro arriva a 3 giorni dal derby d’andata di Coppa Italia contro una Lazio che ha potuto fare turnover perché giocava in casa contro l’Udinese e dopo altri 3 giorni ci sarà proprio lo spareggio per il secondo posto contro i partenopei all’Olimpico. Il periodo difficile è cominciato e l’inizio appare promettente. Chiusura sul “progetto stadio della Roma”: l’iter è ancora lungo ma la svolta c’è stata e se davvero entro 3 anni la società giallorossa metterà a disposizione dei suoi tifosi un nuovo impianto tutto per loro, sarà l’inizio di una nuova era, magari più fortuna e vittoriosa ma comunque bella come lo è la Roma da 90 anni a questa parte.

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