In punta di penna

La Roma passeggia sul Bologna e resta a -4 dalla Juve

condividi su facebook condividi su twitter 07-11-2016

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La Roma passeggia sul Bologna e resta a -4 dalla Juve

La Roma batte il Bologna per 3-0 nell’ultima partita prima della sosta delle Nazionali, che vedrà partire solo 7 giocatori giallorossi. Il mattatore della serata è Mohamed Salah, autore di una tripletta che lo fa andare a -2 dalla coppia Dzeko-Icardi nella classifica marcatori ma senza rigori tirati. La formazione di Spalletti è ancora una volta rimaneggiata per i tanti infortuni in fase difensiva e poiché è costretta ad impiegare Rudiger per la terza in una settimana dopo quasi 5 mesi di stop e Fazio non al meglio. L’inizio di partita non è dei migliori ed infatti sono gli ospiti a rendersi più pericolosi e ad andare vicini al gol in un paio di circostanze. Una volta, in realtà, avevano anche segnato col classico ex, Sadiq, ma l’assistente dell'arbitro Giacomelli ha segnalato che il pallone era terminato completamente fuori al momento del cross. I primi 20’-25’ vedono la Roma giocare ad un ritmo basso ed i bolognesi controllano la manovra senza soffrire particolarmente. La scossa la dà Perotti, che con i suoi “strappi” sulla fascia sinistra, mette in crisi l’intera retroguardia felsinea. La rete del vantaggio romanista parte proprio dai suoi piedi, quando decide di mettere il turbo e supera agevolmente Kraft, mette un pallone delizioso sui piedi di Salah, che tira in porta debolmente ma la deviazione di Masina spiazza Da Costa e la Roma è in vantaggio. Da quel momento, gli uomini del tecnico toscano cambiano marcia e le azioni si susseguono, così come migliora decisamente il gioco. La squadra di Donadoni è costretta ad uscire dal proprio guscio e questo fa sì che anche Bruno Peres possa sfruttare le sue doti di corsa come quando si fa 30 metri di campo e passa la palla a Nainggolan al limite dell’area di rigore ma il belga non centra la porta per pochi centimetri. La Roma macina gioco ma il Bologna non vuole fare da sparring partner, almeno nel primo tempo, così tenta di rendersi pericoloso davanti a Szczesny ma con scarsi risultati. La ripresa è un monologo giallorosso, con Dzeko alla ricerca della rete personale ma senza peccare di egoismo, anche se non era la sua giornata ed infatti sbaglia il gol di pochissimo dopo una meravigliosa serpentina nei pressi dell’area di rigore avversaria, tira un paio di volte addosso a Da Costa e nell’occasione più ghiotta, manda alto. Salah non è da meno in quanto ad errori sotto porta ma è bravo a farsi trovare smarcato in diverse circostanze. Il raddoppio arriva quando le cose sembrano complicarsi, Strootman è bravissimo nella lettura del passaggio dei bolognesi e serve subito Salah in verticale, che non si fa pregare e raddoppia. Lo stesso egiziano era stato autore di un altro paio di tiri fatti con poca convinzione e ribattuti dal portiere rossoblu o usciti di poco. Giacomelli lo aveva anche fermato sulla trequarti per un fallo mai commesso e se il gioco fosse proseguito, si sarebbe trovato a campo aperto a tu per tu con Da Costa, sostituto dello sfortunato Mirante. La battaglia di Dzeko col gol porta comunque al 3-0. Salah ha cercato in varie occasioni di far segnare il compagno ex City ed in una di queste, lo serve quasi all’ingresso dell’area di rigore, il bosniaco si libera del marcatore di turno e lascia partire un buon sinistro che l’estremo difensore ospite non trattiene e l’ex Fiorentina ribadisce in rete col più classico dei tap-in. Nonostante le tante assenze (De Rossi andrà a fare il centrale difensivo al posto di uno stanco Rudiger e Nainggolan il terzino destro per Bruno Peres non ancora al meglio), Spalletti non cerca scuse né con la stampa né in campo ed i risultati si vedono, sia per la striscia positiva ottenuta a partire da dopo la precedente sosta sia per la qualità del gioco che migliora di partita in partita. L’impressione che si ha vedendo la Roma è che i calciatori sappiano cosa devono fare sia in possesso palla che quando la sfera è sui piedi dell’avversario: c’è l’aiuto nei confronti del compagno in difficoltà, si rubano molti più palloni in zone importanti del campo rispetto ad inizio stagione. Veder giocare la formazione di Spalletti è piacevole sia per i sostenitori giallorossi ma anche per gli spettatori neutrali. Contro il Bologna, la Roma ha tirato in porta 22 volte (una in meno rispetto alla gara pareggiata ad Empoli), è il miglior attacco con 2 reti in più del Torino, la difesa non prende gol in campionato da 2 incontri nonostante sia lontana dall’esser quella titolare ed è ora la quarta migliore della serie A dietro Juventus, Genoa e Fiorentina, con le ultime 2 che hanno preso una sola rete in meno. Questi dati fanno capire quanto l’allenatore della Roma abbia lavorato non solo sugli schemi offensivi (le reti in fotocopia di Dzeko contro Inter e Austria Vienna ed il quasi gol col Bologna ne sono un esempio) ma anche sulla fase difensiva con Juan Jesus e Bruno Peres che non vanno quasi mai in 1 contro 1 col diretto avversario, con Nainggolan che sta trovando la forma migliore ed è molto prezioso nelle 2 fasi di gioco, con De Rossi sempre tra i migliori in campo e Strootman che fatica ad esser al 100% ma è sempre utilissimo nel rubar palla e far ripartire l’azione. La coppia difensiva contro gli emiliani era composta da Fazio e Rudiger, che non avevano mai giocato insieme eppure si sono integrati alla perfezione. L’argentino doveva esser la quarta scelta ma le sue prestazioni ne stanno facendo un punto di riferimento, il tedesco ha uno strapotere fisico invidiabile e quando sarà recuperato del tutto, potrà dare un grande contributo alla causa. Davanti, c’è il rammarico di vedere un po’ sacrificato El Shaarawy, che va spesso in panchina ma è un calciatore importantissimo nell’economia della squadra. Salah-Dzeko-Perotti è di gran lunga il miglior tridente della serie A sia per reti ed assist fatti che per occasioni prodotte e volume di gioco. Manca ancora la concentrazione nel corso di tutto il match senza cali di tensione, solo così si potrà sperare di impensierire la Juventus, che Spalletti ha definito “squadra marpiona” perché sa sempre dosare le forze a sufficienza per battere l’avversario. Il gap è meno netto di quanto fatto credere da tanti opinionisti ed addetti ai lavori, la differenza la fa la personalità di alcuni elementi-chiave, la fame infinita di vittorie dei bianconeri e la conseguente abitudine a portare a casa singoli incontri e trofei. Se poi a gennaio la Roma riuscisse ad aumentare la qualità della rosa in quei 2-3 settori in cui manca qualche alternativa valida, i tifosi romanisti si potrebbero godersi una bella stagione, senza però che nessuno snobbi le coppe, che devono esser messe sullo stesso livello del campionato.

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