In punta di penna

La Roma torna alla vittoria ed El Shaarawy si presenta con un gran gol

condividi su facebook condividi su twitter 31-01-2016

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La Roma torna alla vittoria ed El Shaarawy si presenta con un gran gol

La Roma supera il Frosinone per 3-1. Il match era quello giusto per vedere i giallorossi tornare a vincere ma sul campo è un’altra storia. I ciociari avevano raccolto solo 2 punti in trasferta e sono penultimi in classifica. Quale occasione migliore per dare la scossa ad una squadra in profonda crisi di gioco, risultati e personalità? Il vantaggio di Nainggolan al 18’ sembrava aver messo la gara sui binari giusti ma dietro gli uomini di Spalletti hanno sofferto più del dovuto. Il tecnico toscano ha faticato molto per schierare 11 giocatori e ha proposto dall’inizio i 2 nuovi acquisti. Zukanovic 3 giorni fa si allenava con la Sampdoria di Montella e non poteva conoscere alla perfezione i meccanismi della retroguardia romanista; lo stesso El Shaarawy è arrivato a metà settimana e ha agito in una parte di campo più ampia del solito col solo ex blucerchiato alle sue spalle. Fascia sinistra giallorossa completamente rinnovata, poiché nella rifinitura si era infortunato Digne e Gervinho si è trasferito in Cina. Spalletti ha riproposto il 4-2-3-1 visto col Verona ma con altri interpreti. Interessante la soluzione Rudiger terzino destro, visto che anche Torosidis ha alzato bandiera bianca a 24 ore dalla sfida, Florenzi era out per l’infortunio subito nel finale dell’incontro con la Juventus e Maicon non ha più di 20’ nelle gambe. Il difensore tedesco è sembrato più a suo agio sulla fascia di quanto non lo sia al centro in una difesa a 4, in quanto è meno responsabilizzato e può correre sulla fascia mostrando una buona progressione anche se i limiti tecnici restano evidenti. Al centro della difesa, al fianco di Manolas ha agito De Rossi, elemento fondamentale nella ripartenza della manovra ma non perfetto in fase difensiva. Il gol del pari di Ciofani arriva 6 minuti dopo il vantaggio romanista e proprio da un suo errore di posizione e sul mancato fuorigioco, il centravanti del Frosinone ha costruito la rete del pareggio. L’ex attaccante del Perugia ha vinto un contrasto con Zukanovic, che ha cercato di anticiparlo in scivolata ma il pallone è rimasto sul petto del numero 9 ciociaro, che ha potuto controllarlo e tirare a botta sicura un pallone terminato sotto le gambe di un incolpevole Szczesny. Spalletti ha deciso di mettere qualità e muscoli in mezzo al campo con Keita al fianco di Pjanic e Nainggolan sulla trequarti ma né il maliano né il bosniaco sono riusciti a portare quelle geometrie utili per il cambio di passo. Il belga è sembrato finalmente incanalato nei meccanismi spallettiani e piano piano si sta adattando con buoni risultati al gioco richiesto dal suo tecnico. L’ex Cagliari si vede con maggiore insistenza dalle parti del portiere avversario ed oltre al gol, è andato vicino alla doppietta con un tiro dalla trequarti deviato in angolo da un bell’intervento di Leali. Keita, invece, è apparso un pesce fuor d’acqua nonostante fosse l’unico che, per caratteristiche, potesse avvicinarsi al Pizarro della prima Roma di Spalletti. L’ex Barcellona non ha più la freschezza mentale per anticipare le giocate come faceva 3-4 anni fa ed in fase di non possesso è decisamente lento e compassato. Pjanic tenta di prendersi la squadra sulle spalle come ad inizio campionato ma gli mancano 2 elementi fondamentali: benzina e fiducia. Quando esce Salah, l’allenatore di Certaldo lo sposta 20 metri più avanti e lì in 10 minuti sforna un assist intercettato per miracolo da Blanchard, uno splendido passaggio filtrante per Zukanovic che sempre il difensore del Frosinone intercetta anticipando il romanista col fisico e poi riceve un pallone d’oro da Totti, che non può far altro che spostare in avanti, tirare incrociando e mandare in fondo al sacco per il 3-1 che chiude la partita. Davanti, Spalletti ripropone Salah e Dzeko con El Shaarawy al posto dell’infortunato Iago Falque sulla fascia sinistra. L’egiziano è in netto calo rispetto alla prima parte del girone d’andata e non riesce mai a trovare lo spunto giusto per creare scompiglio alla retroguardia ospite come solo lui sa fare. Il centravanti ex City vive quel classico momento dei bomber in cui non segnerebbe neanche se si giocasse senza portiere avversario e con la porta di 20 metri. Bisogna dire che non sono neanche tante le occasioni da gol che gli capitano sui piedi ma un po’ lui non si smarca coi tempi giusti ed un po’ i vari portieri sembrano accanirsi con lui. Dulcis in fundo, El Shaarawy. Il faraone è arrivato a Roma con la nomea del calciatore che non segna da 2 anni, che in carriera ha avuto un solo girone di livello, che a Monaco aveva fallito e che in giallorosso avrà l’ultima opportunità di tornare ad esser un giocatore da Nazionale. Dopo un tempo di conoscenza con compagni, stadio ed avversario di turno, l’inizio della ripresa si apre con un colpo di magia in stile Ibrahimovic. Al 3’ del secondo tempo, Zukanovic, non a caso il miglior crossatore d’Europa della stagione 2014-15, pennella una bella palla in area di rigore che l’ex Milan trasforma in una perla con un colpo di tacco al volo degno dell’attaccante del PSG. Roma di nuovo in vantaggio e tifosi in visibilio per questa splendida giocata. Poco più tardi tenterà anche un altro tiro che fa parte del suo repertorio: pallone a giro sul secondo palo, destinato ad andare in rete anche questo ma il solito Blanchard si mette sulla traiettoria e riesce a respingere. Ovviamente, una partita non dà certezze, sul piano fisico e tattico El Shaarawy ha ancora tanto da lavorare, non ha gli spunti ubriacanti di Gervinho ma potrà esser molto utile se seguirà le indicazioni del mister ed acquisirà maggiore sicurezza. Una menzione speciale la merita Francesco Totti, entrato al 59’ al posto di Dzeko, si è dimostrato ancora una volta straordinario distributore di palloni, colpi di alta scuola e giocate da vero fuoriclasse. Non avrà più i 90’ nelle gambe come 5-6 anni fa, non sarà più il “falso nueve” capace di vincere la scarpa d’oro come 10 anni fa ma nel momento in cui gli attacchi del Frosinone si facevano più insistenti, dare palla al capitano ha significato spegnere le ultime speranze degli uomini di Stellone. Per maggiori informazioni chiedere a Miralem Pjanic, che ancora ringrazia per l’assist al bacio per la rete del bosniaco che ha regalato la certezza della vittoria. Non ci si deve esaltare per i 3 punti conquistati in casa contro una neopromossa ma si deve immediatamente pensare alla sfida difficile sul campo del Sassuolo, squadra rivelazione del campionato insieme all’Empoli. Serve continuità di risultati, che porterebbe ad una fiducia nei propri mezzi che ancora manca a questi giocatori. Sul 3-1, quando il match era archiviato ed i calciatori più sereni, si è visto come la qualità dei singoli sia molto alta, il pallone ha girato per tutto il campo senza che gli ospiti potessero mai toglierlo dai piedi di nessun romanista. Se dal mercato arrivassero anche Perotti ed un buon centrale difensivo, questa rosa potrebbe pensare al terzo posto in maniera più convinta.

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