In punta di penna

La Roma vince ed augura buone feste ai tifosi consolidando il secondo posto

condividi su facebook condividi su twitter 23-12-2016

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La Roma vince ed augura buone feste ai tifosi consolidando il secondo posto

La Roma vince 3-1 contro il Chievo ed allunga sul Napoli, terzo in solitaria a 3 punti di distacco. I giallorossi vincono per la nona volta consecutiva tra le mura amiche, dove restano imbattuti per tutto il 2016. Gli uomini di Spalletti tirano 25 volte verso la porta difesa da Sorrentino ma i numeri non confermano l’andamento del match. La prima frazione di gioco, infatti, vede la Roma andare molte volte vicina al vantaggio ma l’imprecisione dei tiratori e l’ottima risposta dell’estremo difensore clivense sono un ostacolo difficile da abbattere. Quando si sbaglia molto, il rischio è che la beffa sia dietro l’angolo ed infatti sono gli ospiti a passare in vantaggio a causa di diversi errori difensivi culminati con la superficialità di Bruno Peres nell’andare a chiudere su De Guzman, che di testa porta in vantaggio i gialloblu ed esulta modello Rovazzi nella canzone “andiamo a comandare”. Non si sa cosa sia peggio: la rete incassata dopo un primo tempo nel quale comunque i giallorossi avevano condotto le danze o l’esultanza dell’ex Napoli. La Roma aveva creato tante azioni da gol con Dzeko, non proprio cinico ma sarà decisivo nella ripresa ai fini del risultato, che tenta di andare in gol sia con conclusioni ravvicinate che con tiri da fuori ma il numero 70 del Chievo respinge sia con le mani che con i piedi ogni tentativo. Ci provano anche Bruno Peres (che coglie la traversa) e Nainggolan su punizione, Salah di testa ed El Shaarawy a giro dalla distanza ma le conclusioni o sono ben controllate da Sorrentino o finiscono fuori. La difesa ospite è sempre molto attenta e prima di questa gara era la terza migliore della nostra serie A e non a caso. Nonostante le pesanti assenze di Cacciatore e Gobbi e l’infortunio di Izco, che esce a metà primo tempo, Dainelli, Gamberini e Frey, più Costa subentrato al compagno infortunato, riescono a creare un muro invalicabile grazie anche all’aiuto di Radovanovic a fare da frangiflutti davanti alla difesa ed a ripartire con Birsa e De Guzman a suonare la carica in aiuto al duo offensivo formato da Meggiorini ed Inglese più bravi in fase di ripiegamento che a creare pericoli a Szczesny e compagni. Anche a centrocampo si sente molto l’assenza di un giocatore tosto ed imprevedibile come Hetemaj e così i veronesi possono solo chiudersi e cercare di addormentare il match. Nella prima parte di gara, sembrano esserci riusciti ma El Shaarawy è in giornata di grazia e non ci sta a perdere. Supera spesso il suo avversario diretto (prima Izco e poi Frey) creando diversi grattacapi alla difesa clivense. Proprio sulla punizione successiva al blocco irregolare di Dainelli sul Faraone i giallorossi trovano il pari. Dopo i tentativi di Peres e Nainggolan, tocca ad El Shaarawy da ottima posizione tentare il tiro: quella punizione è fatta apposta per Pjanic ma l’ex Milan non vuole esser da meno e la tira con lo stesso contagiri del bosniaco ed il pallone si infila in rete alla destra di Sorrentino, che prova a salvare anche questo tentativo ma stavolta inutilmente. Ottima notizia perché erano cominciati i 2 minuti di recupero assegnati dall’arbitro Calvarese e terminare il primo tempo sotto di un gol avrebbe rinforzato lo spirito degli ospiti. La ripresa inizia con lo stesso copione della prima frazione di gioco: Roma a fare la partita ed i clivensi pronti a colpire di rimessa. I giallorossi continuano a sbagliare troppe occasioni soprattutto con Dzeko e Salah ma anche i compagni arrivati ai 16 metri appaiono troppo leziosi e vogliosi più di entrare in porta con tutto il pallone che esser cinici sotto porta. El Shaarawy, però, in questa giornata ha altre idee: i 3 punti ad ogni costo. Tante iniziative importanti partono dai suoi piedi, recupera palloni e fa ripartire l’azione ed in una di questa circostanze arriva fin quasi nell’area piccola, quando serve la prima volta Dzeko non trovandolo ma venendo aiutato da un difensore gialloblu che gli restituisce la palla e lui la cede ancora al bosniaco stavolta in maniera precisa e per l’ex City è un gioco da ragazzi segnare la rete del 2-1. Non un gol alla Dzeko ma più alla Inzaghi ma tant’è, questo serviva. Manca ancora mezz’ora alla fine del match ed il bosniaco ha un altro paio di occasioni d’oro per fare la doppietta personale e portarsi in testa alla classifica capocannonieri insieme ad Icardi ma si fa ipnotizzare 2 volte da Sorrentino, bravo prima a deviare in angolo un tiro alla sua destra e poi a fermargli un mini-pallonetto col portiere ospite fortunato sul tentativo di tap-in del neoentrato Perotti, che spedisce alto con i soli giocatori di movimento a chiudergli le linee di ricezione del tiro. L’argentino era entrato da pochi minuti al posto di uno spento Salah, che forse già stava pensando alla coppa d’Africa che inizierà a metà gennaio. L’ex Genoa si rende pericoloso con diversi 1 contro 1 con Costa con alterne fortune sino a quando il difensore clivense non decide di abbattere il romanista in piena area di rigore. Dal dischetto va proprio Perotti, uno vero cecchino, che spiazza Sorrentino e segna il suo sesto penalty in stagione e chiude definitivamente una gara che era rimasta in bilico solo per il punteggio. La distanza dalla Juventus si è accorciata solo perché i bianconeri si contenderanno la supercoppa contro il Milan, visto che la sfida di Crotone è tutt’altro che proibitiva per gli uomini di Allegri ma comunque la Roma si è portata a -4 dalla vetta e ha allungato sul Napoli, ora -3 e solo grazie al rigore trasformato da Gabbiadini a pochi secondi dal termine della gara ed a +4 dalla Lazio, sconfitta nettamente a San Siro dall’Inter. I rossoneri ora sono a -5 ma anche loro dovranno recuperare un incontro, quello di Bologna che si giocherà l’8 febbraio. Queste feste saranno sicuramente serene per i tifosi della Roma poiché gli uomini di Spalletti hanno una striscia casalinga aperta di 12 vittorie consecutive, hanno fatto 86 punti in 37 partite nel 2016 (i primi 2 con Garcia) e sono la quarta squadra in Europa ad averne fatti di più dopo la Juventus a quota 100, il Real Madrid 91 ed il Barcellona che ha messo insieme un solo punto in più dei giallorossi. Certo, si può migliorare, ci sono tante cose da assestare ma la difesa è più solida dell’inizio di questo torneo (ora è seconda dietro i bianconeri con una gara in più), ha segnato un solo gol meno del Napoli, ha dovuto fare i conti con un reparto arretrato dilaniato da gravi infortuni che hanno colpito Mario Rui, che ancora non ha esordito in maglia giallorossa, Rudiger, Vermaelen e Florenzi. Quante difese avrebbero fatto meglio senza 4 giocatori di questo livello? Manca ancora un po’ di carattere in certi match, come dice lo stesso Spalletti ma lo scontro diretto con la Juventus ha dimostrato che il margine tra le 2 compagini è meno netto di quanto sembri. La Roma deve esser brava sul mercato a colmare qualche lacuna (vedi la rosa corta a centrocampo o qualche alternativa offensiva) ma è sostanzialmente in “partite-trappola” come quelle di Empoli o Cagliari che deve fare il salto di qualità e vincere anche soffrendo come ha imparato a fare in seguito ma in un torneo in cui hai la rivale che fa più punti di tutti in Europa non è facile.

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